"Yamal e Williams non nascono sugli alberi", la riflessione di Tmw sull'Italia
È appena terminato l'Europeo 2024 e le prestazioni di Spagna e Italia sono agli antipodi: da un lato la nazionale che trionfa col dominio del gioco e della cultura calcistica, dall'altro l'ennesimo fallimento di una federazione che da anni continua a deludere con l'eccezione dello scorso Europeo. Così si innesca la riflessione di Tuttomercatoweb, a partire dai giovanissimi fenomeni Lamine Yamal e Nico Williams che hanno trascinato le furie rosse. "Non nascono sugli alberi, ma vanno coltivati", è la lezione che l'Italia deve imparare da questa partecipazione circa i talenti che devono essere futuro e presente delle nazionali.
Così TMW: "Nelle scorse ore sono emerse le vincitrici dell'Europeo e della Copa America: la Spagna è la regina del Vecchio Continente, mentre all'Argentina è andato l'altro trofeo. Le due si sfideranno nella Finalissima, verosimilmente nel mese di giugno del 2025. Due paesi cugini, se non quasi fratelli, del nostro, ma l'Italia per il momento deve limitarsi ad osservare i trionfi altrui e ripensare a cosa è stato fatto di sbagliato nel deludente Europeo, ora che le ferite si sono un po' rimarginate.
Per la Nazionale italiana, però, gli esempi portati avanti nella finale di Euro 2024 potrebbero pure essere da ispirazione. Non è infatti facile ignorare come il dirompente talento di Yamal e Williams (rispettivamente miglior giocatore giovane del torneo l'uno e MVP della finale, in cui è andato a segno col gol del vantaggio, l'altro) fosse stato già maneggiato negli anni da De La Fuente, un cosiddetto "allenatore federale" che grazie ai suoi trascorsi con le selezioni giovanili ha potuto plasmare, costruire e irrobustire il talento dei campioncini in erba incontrati nel percorso. E una volta arrivato alla guida della Nazionale A, tutto è stato un po' più facile. Almeno così sembrerebbe ad una prima occhiata. Come i soldi nel vecchio adagio, Yamal e Williams non nascono sugli alberi ma vanno coltivati.
Dall'altra parte, poi, un altro esempio da poter seguire, quello di Southgate. Sì, perché anche se l'Inghilterra ha perso lo ha fatto comunque a testa alta, venendo salutata dagli applausi della sua gente e dai complimenti di analisti e osservatori. Pure Southgate è un tecnico federale, con pure un aspetto in più: è alla guida dei Tre Leoni ormai da 9 anni, nonostante abbia viaggiato più volte sul filo del rasoio. Tecnici federali, continuità, lavoro sul lungo percorso: tutti temi che potrebbero far gioco a una Nazionale reduce da un Europeo complicato e deludente, per il quale però tutta la colpa non può ricadere sulle spalle del solo Spalletti. Giusto per cronaca, l'Italia nel ventunesimo secolo non è mai stata guidata da un ct federale: l'ultimo risale ormai al 1998 e riporta a Cesare Maldini".