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Pisa, Inzaghi: "Qui mi diverto e spero di restare più di 2 anni. Ancelotti un'ispirazione"
Il tecnico del Pisa Pippo Inzaghi ha parlato ai microfoni di Sky Sport a margine di un evento benefico a Milano: “Dopo quasi 350 panchine in carriera cerco di divertirmi, a Pisa lo sto facendo, ho un gruppo fantastico, una bella società e una tifoseria che si sta avvicinando sempre più alla squadra e fa sentire il suo sostegno. Era da qualche anno che volevo allenare questa squadra perché conoscevo diversi ragazzi avendoli allenati in passato e sapevo come lavora questo club. Spero che in questi due anni, che mi auguro possano essere anche di più, ci si possa divertire e avvicinare ancora di più la piazza alla squadra”.
Spazio poi all’etichetta di allenatore di Serie B: “In Italia siamo bravi a dare etichette, ma se in cadetteria alleni squadre buone poi ottieni risultati positivi. Credo però che anche il Benevento in Serie A, che partiva per salvarsi, abbia lottato fino all’ultimo per l’obiettivo. A me la serie non interessa, dopo il Milan sono andato a Venezia dove ho vinto la Serie C e quella rimane una delle esperienze più importanti della mia carriera. Sono felice di quanto ho fatto e anche degli errori che mi hanno reso un allenatore migliore”.
Spazio poi a quanto imparato da Carlo Ancelotti: “Carlo era amico e sapeva quando arrabbiarsi, anche io cerco di avere un buon rapporto con i miei ragazzi, ma pretendo anche tanto in campo e fuori. Lui diceva sempre la verità, anche cruda, non usava sotterfugi e penso che sia stato di grande aspirazione per tutti noi che abbiamo intrapreso questa carriera”.
Inzaghi poi parla della classifica dei cannonieri di Serie A che vede due italiani in vetta: “Sono due giocatori che sono cresciuti molto. Retegui mi sta impressionando e Kean sta facendo grandi cose. Spero che sia di buon auspicio per la Nazionale”.
Infine una battuta sulla lotta Scudetto: “Mai come quest’anno è equilibrata. Il Napoli ha un vantaggio perché oltre ad avere una squadra fortissima e un grande allenatore non gioca le coppe europee e questo conta. La Champions League toglie tante energie. - conclude Inzaghi – Poi ci sono le solite rivali come Inter e Juventus, ma potrebbe esserci anche una sorpresa come l’Atalanta che può giocarsi lo Scudetto sfruttando anche una tifoseria che può dare una spinta in più. Sarà combattuta fino alla fine”.
Spazio poi all’etichetta di allenatore di Serie B: “In Italia siamo bravi a dare etichette, ma se in cadetteria alleni squadre buone poi ottieni risultati positivi. Credo però che anche il Benevento in Serie A, che partiva per salvarsi, abbia lottato fino all’ultimo per l’obiettivo. A me la serie non interessa, dopo il Milan sono andato a Venezia dove ho vinto la Serie C e quella rimane una delle esperienze più importanti della mia carriera. Sono felice di quanto ho fatto e anche degli errori che mi hanno reso un allenatore migliore”.
Spazio poi a quanto imparato da Carlo Ancelotti: “Carlo era amico e sapeva quando arrabbiarsi, anche io cerco di avere un buon rapporto con i miei ragazzi, ma pretendo anche tanto in campo e fuori. Lui diceva sempre la verità, anche cruda, non usava sotterfugi e penso che sia stato di grande aspirazione per tutti noi che abbiamo intrapreso questa carriera”.
Inzaghi poi parla della classifica dei cannonieri di Serie A che vede due italiani in vetta: “Sono due giocatori che sono cresciuti molto. Retegui mi sta impressionando e Kean sta facendo grandi cose. Spero che sia di buon auspicio per la Nazionale”.
Infine una battuta sulla lotta Scudetto: “Mai come quest’anno è equilibrata. Il Napoli ha un vantaggio perché oltre ad avere una squadra fortissima e un grande allenatore non gioca le coppe europee e questo conta. La Champions League toglie tante energie. - conclude Inzaghi – Poi ci sono le solite rivali come Inter e Juventus, ma potrebbe esserci anche una sorpresa come l’Atalanta che può giocarsi lo Scudetto sfruttando anche una tifoseria che può dare una spinta in più. Sarà combattuta fino alla fine”.
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