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Calaiò: "Il vero Lukaku non si è ancora visto ma resta il miglior attaccante della Serie A"
Intervistato dall'edizione odierna di Tuttosport, Emanuele Calaiò si è soffermato su Romelu Lukaku: "Ed è ancora al 50% della condizione. Finora nelle gare ha lavorato d’esperienza, facendo a sportellate coi difensori avversari e andando incontro alla palla per favorire l’inserimento di esterni e centrocampisti. Il vero Lukaku non si è ancora visto. Quando starà al top della condizione torneremo ad ammirare il belga che parte in progressione e va in porta come ai tempi dell’Inter. Resta comunque il miglior attaccante della Serie A. Sia che giochi bene sia che giochi male, Lukaku 20 gol all’anno te li fa sempre. In più riesce ad essere un leader per i compagni".
L'ex attaccante del Napoli ha poi commentato il motivo per cui Conte sia amato da tutti i suoi giocatori: "È stato un grande giocatore e questo lo porta a conoscere perfettamente ogni dinamica. Dal primo giorno di ritiro cerca di trasferirti la sua mentalità vincente. Inoltre quello che dice, lo mantiene sempre. È molto chiaro e diretto: non ti prende in giro e questo fa acquisire a Conte tanti punti agli occhi dei giocatori.
Inoltre coinvolge tutto il gruppo nelle sue scelte: non guarda in faccia nessuno e anche i big finiscono in panchina, se non rendono. Con lui se non ti alleni al massimo, la domenica non giochi e anche chi scende in campo 5 minuti deve dare l’anima. Antonio poi allontana ed elimina subito le cosiddette ‘mele marce’ dal gruppo, che intorno a lui si compatta diventando granitico".
L'ex attaccante del Napoli ha poi commentato il motivo per cui Conte sia amato da tutti i suoi giocatori: "È stato un grande giocatore e questo lo porta a conoscere perfettamente ogni dinamica. Dal primo giorno di ritiro cerca di trasferirti la sua mentalità vincente. Inoltre quello che dice, lo mantiene sempre. È molto chiaro e diretto: non ti prende in giro e questo fa acquisire a Conte tanti punti agli occhi dei giocatori.
Inoltre coinvolge tutto il gruppo nelle sue scelte: non guarda in faccia nessuno e anche i big finiscono in panchina, se non rendono. Con lui se non ti alleni al massimo, la domenica non giochi e anche chi scende in campo 5 minuti deve dare l’anima. Antonio poi allontana ed elimina subito le cosiddette ‘mele marce’ dal gruppo, che intorno a lui si compatta diventando granitico".
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