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Brambati: "Roma, assurdo esonerare De Rossi. E se Juric sbaglia due partite..."
A Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, è arrivato il momento dell'ex calciatore e procuratore Massimo Brambati.
Un ricordo di Schillaci?
"E' un giocatore che ho avuto il piacere e l'onore di marcarlo sia quando era al Messina che ala Juventus. E' rimasto sempre un ragazzo umile. Ricordo che quando arrivò all'apice dopo i Mondiali del '90, lo marcai l'anno dopo alla Juve e ricordo al Delle Alpi che gli feci delle entrate molto pesanti. Presi solo un richiamo dall'arbitro, chiesi scusa a Schillaci e lui con molta calma si alzò e mi disse 'No, questo è il tuo lavoro e fai bene'. Io rimasi veramente stupito, quasi imbarazzato per quelle parole. E queste parole non le ho mai dimenticate".
Come commenta l'esonero di De Rossi?
"Brutto, non meritato. Si capisce che arriva da gente che non è di calcio. Lì è stata una decisione della proprietà. Poi prendi Juric che ha un contratto fino a giugno, che se sbaglia due partite ha lo spogliatoio in testa. Vuol dire che non stai facendo le cose con raziocinio. Dovevi dare tempo a De Rossi. E' una decisione assurda, sono vicino a De Rossi. E dico: non vogliamo far crescere gli allenatori italiani. E' uno che sarebbe potuto crescere all'interno di un ambiente che conosce. Dagli tempo, non ha senso fare così".
Milan, che ne pensa delle parole di Ibrahimovic?
"Ho letto un articolo della Gazzetta il giorno dopo che bacchetta Ibra e dice che dovrebbe telefonare a Galliani per farsi dare dei consigli. Fare il dirigente è un'altra cosa. Si è messo contro uno come Boban che è intelligente, arguto, chegli ha risposto in modo impeccabile e che gli ha fatto la domanda che tutti i tifosi si chiedono. E' vero che forse il ruolo del ds è diverso rispetto ad anni fa, ma deve stare vicino e con la squadra. Se non c'è, vuol dire che non fa il suo lavoro. Deve vivere l'ambiente, perché poi non può sparare a zero sui giocatori o non è credibile. Deve capire le dinamiche di uno spogliatoio che si va formando".
L'ha impressionata l'Inter col City?
"Nì. Siamo all'inizio, è un pareggio importantissimo ma è anche vero che siamo all'inizio per entrambe. Hanno la forza e le capacità di arrivare in fondo alla Champions. L'Inter fa parte di quelle big che possono farcela".
Juve-Napoli, sfida anche tra Motta e Conte. Chi può incidere di più?
"Entrambi incidono, certo è che siamo all'inizio. Conte dopo qualche giornata era in difficoltà, io però continuo a sostenere che non doveva andare a Napoli, perchè si aspettano di vincere e ha questa pressione, che però a lui piace. Vedremo chi inciderà di più".
Un ricordo di Schillaci?
"E' un giocatore che ho avuto il piacere e l'onore di marcarlo sia quando era al Messina che ala Juventus. E' rimasto sempre un ragazzo umile. Ricordo che quando arrivò all'apice dopo i Mondiali del '90, lo marcai l'anno dopo alla Juve e ricordo al Delle Alpi che gli feci delle entrate molto pesanti. Presi solo un richiamo dall'arbitro, chiesi scusa a Schillaci e lui con molta calma si alzò e mi disse 'No, questo è il tuo lavoro e fai bene'. Io rimasi veramente stupito, quasi imbarazzato per quelle parole. E queste parole non le ho mai dimenticate".
Come commenta l'esonero di De Rossi?
"Brutto, non meritato. Si capisce che arriva da gente che non è di calcio. Lì è stata una decisione della proprietà. Poi prendi Juric che ha un contratto fino a giugno, che se sbaglia due partite ha lo spogliatoio in testa. Vuol dire che non stai facendo le cose con raziocinio. Dovevi dare tempo a De Rossi. E' una decisione assurda, sono vicino a De Rossi. E dico: non vogliamo far crescere gli allenatori italiani. E' uno che sarebbe potuto crescere all'interno di un ambiente che conosce. Dagli tempo, non ha senso fare così".
Milan, che ne pensa delle parole di Ibrahimovic?
"Ho letto un articolo della Gazzetta il giorno dopo che bacchetta Ibra e dice che dovrebbe telefonare a Galliani per farsi dare dei consigli. Fare il dirigente è un'altra cosa. Si è messo contro uno come Boban che è intelligente, arguto, chegli ha risposto in modo impeccabile e che gli ha fatto la domanda che tutti i tifosi si chiedono. E' vero che forse il ruolo del ds è diverso rispetto ad anni fa, ma deve stare vicino e con la squadra. Se non c'è, vuol dire che non fa il suo lavoro. Deve vivere l'ambiente, perché poi non può sparare a zero sui giocatori o non è credibile. Deve capire le dinamiche di uno spogliatoio che si va formando".
L'ha impressionata l'Inter col City?
"Nì. Siamo all'inizio, è un pareggio importantissimo ma è anche vero che siamo all'inizio per entrambe. Hanno la forza e le capacità di arrivare in fondo alla Champions. L'Inter fa parte di quelle big che possono farcela".
Juve-Napoli, sfida anche tra Motta e Conte. Chi può incidere di più?
"Entrambi incidono, certo è che siamo all'inizio. Conte dopo qualche giornata era in difficoltà, io però continuo a sostenere che non doveva andare a Napoli, perchè si aspettano di vincere e ha questa pressione, che però a lui piace. Vedremo chi inciderà di più".
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