Il desiderio di Zazzaroni per Motta: "Gli auguro questo..."
Allenatore "giochista" o allenatore "risultatista"? No, Allenatore "equilibrista". Questa è l'etichetta che Ivan Zazzaroni fornisce rispetto a Thiago Motta. L'allenatore della Vecchia Signora viene visto come un tecnico intenzionato a esprimere un calcio offensivo, ma anche attento a mantenere una certa solidità difensiva. Questa sua accuratezza gli vale un parallelismo con due delle tre guide tecniche, che hanno costruito il ciclo vincente della Vecchia Signora: parliamo di Antonio Conte e di Massimiliano Allegri. Ecco come il direttore del Corriere dello Sport arriva a questa conclusione nel suo editoriale per il giornale che dirige.
"Ciò che all’inizio ha aiutato Thiago a entrare nei cuori degli juventini è stato proprio l’anti-allegrismo. Ora, però, dopo una ventina di partite, il Nostro si è mostrato per quello che è e che era anche da giocatore: un professionista pratico, intelligente, portatore di equilibrio tattico. Un po’ strano, questo sì. Del resto i numeri, se letti con onestà, raccontavano di un Bologna che aveva chiuso la stagione con la terza miglior difesa del campionato, avendo subìto solo 32 gol, uno più della Juve, 9 più dell’Inter campione d’Italia, ma ben 17 meno del Milan, secondo in classifica, e 11 meno dell’Atalanta di Gasperini. La produzione offensiva non la considero perché un conto è attaccare con Zirkzee, Ndoye, Orsolini e Fabbian, un altro con Lautaro, Thuram, Çalhanoglu e Miki. Oppure Leão, Pulisic e Giroud, sostituito in estate da Morata. La Juve è stata capace di alterare Sarri, giochista dop, ma solo per un anno, tant’è che Maurizio non vedeva l’ora di essere cacciato. Penso che non cambierà Motta: non ce n’è bisogno, perché può diventare l’Allegri o il Conte dei prossimi quindici anni. È quello che gli auguro".