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ESCLUSIVA - Fulvio Saini, leggenda del Monza: "Non bisogna mai mollare, ma lottare con tutte le energie"
ieri alle 08:00Primo Piano
di Filippo Pelucchi
per Tuttomonza.it

ESCLUSIVA - Fulvio Saini, leggenda del Monza: "Non bisogna mai mollare, ma lottare con tutte le energie"

TuttoMonza ha scelto di intervistare in esclusiva Fulvio Saini, capitano del Monza nonché una delle sue leggende. 552 presenze col Monza, 290 in B e 262 in C. Ha segnato 13 gol con i colori biancorossi e ha vinto due Coppe Italia di Serie C e ha promosso tre volte il Monza in Serie B. Ha giocato 18 anni nel Monza da capitano, poi ha sempre allenato le giovanili. Attualmente allena a Lissone, ovviamente nel settore giovanile. Come dice Fulvio, non bisogna mai mollare e sempre crederci. Non potrei essere più d'accordo. Forza Monza, siamo con te!

Lei è stato il capitano storico del Monza. Secondo lei manca una figura così oggi, vedendo Pablo Marì vicino alla Fiorentina e il gesto di Caldirola che ha fatto discutere?

“Credo che ci sia già una figura carismatica anche se in questo momento è infortunato, vale a dire Matteo Pessina, monzese purosangue che ha probabilmente accettato di venire a giocare nella squadra della sua città aspettando offerte magari migliori. Poi purtroppo per il resto è il calcio moderno che non prevede più generalmente tantissime stagioni con la stessa società.”

Cosa si aspetta dal mercato del Monza? Pensa che Galliani abbia una strategia?

“Da questo punto di vista Galliani è un grandissimo dirigente e sicuramente sa come muoversi. Poi bisogna capire le eventuali disponibilità economiche da parte della società, la disponibilità dei giocatori a venire a giocare a Monza in una situazione molto complicata e anche l'eventualità di dover cedere qualcuno.”

Secondo alcuni è il peggior Monza di sempre, mai era partito così male nella sua storia. Tra le sue presenze in B e C, si ricorda un momento altrettanto difficile per i biancorossi?

“È un paragone abbastanza irriverente perché adesso stiamo giocando in Serie A, che è quasi un altro sport rispetto alle altre categorie. Mi ricordo l'annata, credo fosse la stagione 85/86 dove eravamo messi veramente male, non dico che siamo retrocessi a Natale però insomma eravamo molto vicini.”

Si aspettava dopo la morte di Berlusconi e dopo due splendide stagioni in A un crollo di questo tipo? Quale è il motivo scatenante?

“Mi aspettavo una stagione più complicata rispetto all’anno scorso, perché chiaramente la famiglia Berlusconi ha detto chiaro e tondo di non voler investire più nel calcio. Quindi era ovvio che ci potessero essere delle difficoltà, ma non mi aspettavo di vincere solamente una partita nel girone d'andata e di essere a -7 dalla salvezza. È anche vero che è una stagione dove sono girate male moltissime partite, con anche decisioni arbitrali discutibili. Purtroppo, nelle partite chiave come gli scontri diretti, nei quali si deve fare risultato pieno non hai praticamente mai vinto esclusa la partita di Verona. Poi ne hai perse molte male come a Lecce, col Genoa o l’ultima contro il Cagliari. Questa è la cosa preoccupante.”

Lei attualmente allena il settore giovanile del Lissone. Si può pensare di far giocare di più i giovani, come Colombo, Martins e Postiglione, che comunque non hanno fatto male quando chiamati in causa?

“Ho visto la partita di Coppa Italia col Bologna e Colombo sicuramente è un giocatore interessante, ha fatto una buona partita. Gli altri non li conosco sinceramente, però generalmente i giovani vanno inseriti in un contesto che funziona, altrimenti si rischia di non tanto di bruciarli ma quanto di non comprendere appieno le loro qualità. Se entrano in un contesto dove le cose non vanno bene, magari giocano male e la società tende a non contare su di loro. Quindi è preferibile che le castagne dal fuoco le tirino fuori i giocatori che hanno esperienza sulle spalle, poi è chiaro che se esplode il Yamal di turno non c'è problema, va benissimo.”

Lei avrebbe esonerato Nesta? Cosa pensa invece di Bocchetti?

"È difficile dare tutte le colpe a Nesta. Poi però bisogna sempre capire quali sono le dinamiche societarie. Alcune volte si esonerano allenatori anche per vedere di provare a dare una scossa alla squadra, cosa che non è riuscita anche se il Monza ha fatto un'ottima partita a Parma. Io ho avuto sempre l'impressione che Nesta avesse in mano la squadra e che andasse in campo ordinata sapendo quello che doveva fare. Quello che posso imputargli è che ci sono stati diversi approcci alle partite, soprattutto quelle più delicate. Quando ti presenti a Lecce e prendi un gol del genere dopo un minuto di partita o come in altre circostanze vuol dire che l'approccio è sbagliato e lì magari qualche volta può essere colpa dell'allenatore. Però le colpe non sono mai di una sola persona, assolutamente. Per quanto riguarda Bocchetti non lo conosco come allenatore. Forse si poteva puntare su qualcuno più abituato a questa tipologia di situazioni, sempre ammesso anche che sarebbe venuto."


Il Monza ha le carte per salvarsi? Cosa può fare?

"Il calcio è un gioco strano, ce ne siamo accorti nelle ultime sere. Non bisogna mai mollare, bisogna tenere sempre i piedi sui pedali per metter giù la testa e pedalare. Chiaro, sai che devi fare 27-28 punti e sono tanti. Finché la matematica non ti condanna, devi lottare con tutte le tue energie."