
Monza, il campo non conta più. Il futuro del club si gioca altrove
Ciò che conta per davvero in questo momento è capire quello che sarà il futuro del Monza, prima dal punto di vista societario e successivamente sotto il profilo della programmazione tecnica. Con la retrocessione in Serie B che a breve sarà certificata pure nei numeri (impietosi) le restanti 5 partite infatti saranno solamente un contorno. Una brutta appendice di una stagione fallimentare in cui non c'è nulla e nessuno da salvare.
Club appetibile Pur non giocando più in Serie A dalla prossima stagione dopo aver centrato due salvezze la società mantiene comunque intatto il proprio appeal. Commercialmente infatti la Brianza resta una delle zone economicamente più prolifiche con un indotto potenzialmente in espansione. E calcisticamente il prime raggiunto negli ultimi anni sotto la gestione Fininvest ha portato il Monza a un livello di immagine e competitività mai raggiunto nei precedenti anni di storia. Tutti fattori che hanno attratto potenziali acquirenti per rilevare la maggioranza dalla Fininvest, che dal suo canto non ha mai nascoto la possibilità di cedere dinanzi a una proposta seria e congrua al valore del club. La differenza di vedute fra domanda e possibile offerta è stato in più di una circostanza l'ostacolo che ha impedito ad alcuni approcci di diventare un qualcosa di maggiormente concreto.
Parte tecnica Nel momento in cui si chiuderà il campionato termineranno anche tanti contratti che faranno scendere sensibilmente il numero dei calciatori tesserati. La squadra dunque sarà da ricostruire quasi da zero. Il che non è affatto un male, anzi tutto il contrario. Sia per una eventuale nuova proprietà che potrà decidere come impostare la ricostruzione, il budget, e a chi affidarla. Ma anche se la gestione sarà portata avanti dall'attuale proprietà con l'AD Galliani in prima linea nella scelta dei profili giusti per ripartire di slancio. Il campo ormai, e purtroppo per il Monza, è solamente un ricordo. La partita vera si gioca fuori.
Club appetibile Pur non giocando più in Serie A dalla prossima stagione dopo aver centrato due salvezze la società mantiene comunque intatto il proprio appeal. Commercialmente infatti la Brianza resta una delle zone economicamente più prolifiche con un indotto potenzialmente in espansione. E calcisticamente il prime raggiunto negli ultimi anni sotto la gestione Fininvest ha portato il Monza a un livello di immagine e competitività mai raggiunto nei precedenti anni di storia. Tutti fattori che hanno attratto potenziali acquirenti per rilevare la maggioranza dalla Fininvest, che dal suo canto non ha mai nascoto la possibilità di cedere dinanzi a una proposta seria e congrua al valore del club. La differenza di vedute fra domanda e possibile offerta è stato in più di una circostanza l'ostacolo che ha impedito ad alcuni approcci di diventare un qualcosa di maggiormente concreto.
Parte tecnica Nel momento in cui si chiuderà il campionato termineranno anche tanti contratti che faranno scendere sensibilmente il numero dei calciatori tesserati. La squadra dunque sarà da ricostruire quasi da zero. Il che non è affatto un male, anzi tutto il contrario. Sia per una eventuale nuova proprietà che potrà decidere come impostare la ricostruzione, il budget, e a chi affidarla. Ma anche se la gestione sarà portata avanti dall'attuale proprietà con l'AD Galliani in prima linea nella scelta dei profili giusti per ripartire di slancio. Il campo ormai, e purtroppo per il Monza, è solamente un ricordo. La partita vera si gioca fuori.
Altre notizie
Ultime dai canali








Primo piano