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Fiorentina, Pablo Marì nel momento decisivo. Sarebbe servito anche al NapoliTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 15:51Serie A
di Raimondo De Magistris

Fiorentina, Pablo Marì nel momento decisivo. Sarebbe servito anche al Napoli

Se da fine gennaio Pablo Marì è diventato un calciatore della Fiorentina la gran parte dei meriti è ascrivibile a Raffaele Palladino. E' stato il tecnico di Mugnano di Napoli a spingere per il suo approdo a Firenze, il primo sponsor di un calciatore che a Monza è stato uno dei suoi grandi segreti. A una difesa con grande potenziale ma a volta troppo acerba l'allenatore campano ha voluto aggiungere l'esperienza del centrale classe '93, la leadership di un calciatore dalle sette vite calcistiche. Passato per il Manchester City e per l'Arsenal. Per il Flamengo, per l'Udinese e per il Deportivo La Coruna. Cresciuto nel Maiorca, esploso nel Gimanstic, protagonista anche in Eredivisie con la casacca del NAC Breda.

Pablo Marì a fine gennaio s'è trasferito dal Monza alla Fiorentina per circa un milione di euro. L'ha fatto quando ancora non aveva recuperato del tutto da un infortunio muscolare, nonostante il timore presto diventato certezza di non essere inserito nella lista UEFA. L'ha fatto nonostante un Napoli che anche durante il suo viaggio verso Firenze per visite e firma non aveva ancora perso le speranze di strapparlo alla Fiorentina.
Ad Antonio Conte un calciatore così sarebbe servito eccome, soprattutto visto il successivo passaggio al 3-5-2. Ma ancor di più oggi Pablo Marì serve a una squadra che domenica ha strapazzato la Juventus anche grazie alla sua prestazione. Ha annullato Kolo Muani con quattro duelli aerei vinti su quattro, ha dato il via all'azione che ha sbloccato la partita con un anticipo proprio sul centravanti francese.


Quella di domenica è stata la sua terza gara consecutiva da titolare in campionato. Col Lecce come contro la Juventus ha spadroneggiato al centro della difesa della Fiorentina, nel mezzo il miglior Romelu Lukaku della stagione gli ha reso la vita complicata al Maradona. In quello stadio che poteva essere anche il suo non ci fosse stato Raffaele Palladino, ovvero la persona che più di tutte le altre ha spinto a gennaio per il trasferimento alla Fiorentina del nuovo pilastro della retroguardia gigliata.