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Milan, Giampaolo: "Mi delude il fatto di non aver giocato da squadra"
Marco Giampaolo, allenatore del Milan, ha così commentato a Sky Sport la sconfitta in casa della Fiorentina: "Tre giorni fa la squadra aveva fatto una partita ricca di personalità, avevo intravisto sprazzi di cose che mi piacciono. Oggi la partita è stata giocata male individualmente, con poco senso dell'ordine e di responsabilità. Poi ci sono dei giovani forti, che interpretano le cose individualmente, ma la differenza la fa la capacità di squadra. Spunti individuali ti danno disorganizzazione, e questo l'abbiamo pagato. Se risolvo le cose singolarmente, rischio di annegare nella difficoltà. I tifosi sono abituati a ben altro, sono giustificati e non ho nulla da dire. Pagano, sono fidelizzati e tifano Milan: noi dobbiamo andare oltre queste cose".
Qualche riflessione? "Con la dirigenza non ho parlato e riflessioni non ne faccio. Mi assumo le mie responsabilità ma vado avanti perché sono convinto delle mie idee".
Deluso da alcuni singoli? "No, mi infastidisce aver visto una squadra che sembrava non avesse mai giocato insieme. Mi delude. Contro c'era una squadra esperta, che sa giocare le partite. E bisogna anche essere all'altezza, non bagnarsi. Invece a tratti l'abbiamo fatto".
La squadra ci crede? "A Torino mi avevano dato buone risposte, poi ci sono anche le emotività... Oggi la partita pesava perché dovevamo vincerla. Prima della gara ho detto di giocarla col braccio lunghissimo, per vincerla, e non aspettando gli eventi, col braccino. Volevo che ce li creassimo gli eventi per vincere. Li ho rassicurati ma ci è pesato, e ho visto che eravamo meno reattivi e più frenati".
Qualche limite caratteriale e tecnico? "Io devo tirare fuori il massimo da ognuno dei miei calciatori e renderli più squadra possibile. Anche con meno fronzoli e più concretezza. Se non riesco ad esprimere lo stile Milan in quanto qualità, metterò più quantità e la renderò più squadra. Fare le cose assieme ti aiuta a superare le difficoltà, e questa cosa l'ho detta pure alla squadra nell'intervallo".
Qualche riflessione? "Con la dirigenza non ho parlato e riflessioni non ne faccio. Mi assumo le mie responsabilità ma vado avanti perché sono convinto delle mie idee".
Deluso da alcuni singoli? "No, mi infastidisce aver visto una squadra che sembrava non avesse mai giocato insieme. Mi delude. Contro c'era una squadra esperta, che sa giocare le partite. E bisogna anche essere all'altezza, non bagnarsi. Invece a tratti l'abbiamo fatto".
La squadra ci crede? "A Torino mi avevano dato buone risposte, poi ci sono anche le emotività... Oggi la partita pesava perché dovevamo vincerla. Prima della gara ho detto di giocarla col braccio lunghissimo, per vincerla, e non aspettando gli eventi, col braccino. Volevo che ce li creassimo gli eventi per vincere. Li ho rassicurati ma ci è pesato, e ho visto che eravamo meno reattivi e più frenati".
Qualche limite caratteriale e tecnico? "Io devo tirare fuori il massimo da ognuno dei miei calciatori e renderli più squadra possibile. Anche con meno fronzoli e più concretezza. Se non riesco ad esprimere lo stile Milan in quanto qualità, metterò più quantità e la renderò più squadra. Fare le cose assieme ti aiuta a superare le difficoltà, e questa cosa l'ho detta pure alla squadra nell'intervallo".
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