Alessandro Bastoni, nell'occhio del ciclone per i sacrifici. Veri, ma ben ripagati

Nelle ultime settimane Alessandro Bastoni è finito nell'occhio del ciclone per delle dichiarazioni sui sacrifici dei calciatori. "Per la gente in generale il sacrificio è solo dell'operaio e del muratore che si sveglia alle sei di mattina, invece a noi nessuno ridarà indietro il tempo che perdiamo. Giochiamo talmente tanto che siamo sempre via dalla famiglia, dai figli e dalla moglie. Questo ci pesa, il tempo è impagabile. Mia figlia tra poco avrà tre anni, la vedo crescere attraverso dei video che mi manda mia moglie e non è sicuramente il massimo".

"Una settimana tipo nostra è: sabato ritiro, domenica giochiamo, lunedì ci alleniamo, martedì ritiro e mercoledì giochiamo, giovedì e venerdì allenamenti, sabato ritiro e domenica giochiamo. Il tempo a casa è pochissimo, molto ristretto. Se mi piace allenarmi? Sì, anche se ormai lo facciamo poco. Anche i ritiri pre-campionato non sono più come prima: fai le Nazionali, poi vacanze e c'è pochissimo stacco tra una stagione e l'altra. Non si va più in ritiro o in montagna come una volta, è cambiato anche quello".

Al netto dello stipendio fuori (qualsiasi) parametro e della corta vita lavorativa di un calciatore, è effettivamente vero come il tempo sia sempre più ristretto, soprattutto tra i venti e i trent'anni. Però economicamente gli sforzi sono (più che) ripagati. Oggi Alessandro Bastoni compie 26 anni.