
Giudice Sportivo, 10mila euro di multa a Juve e Milan. Da Inzaghi no insulti a Chiffi
Come di consueto, il Giudice Sportivo del campionato di Serie A ha preso provvedimenti economici nei confronti di alcune società del massimo campionato. In particolare, nel comunicato diramato questo pomeriggio si legge quanto segue.
Ammenda di € 10.000,00: alla Juventus per avere suoi sostenitori, nel corso del secondo tempo, indirizzato un fascio di luce-laser in direzione dell'Arbitro e di un calciatore della squadra avversaria; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS.
Ammenda di € 10.000,00: al Milan a titolo di responsabilità oggettiva, per avere ingiustificatamente ritardato sia l'inizio della gara sia l'inizio del secondo tempo di circa tre minuti; recidiva reiterata.
Capitolo a parte legato a Simone Inzaghi: il tecnico dell’Inter, espulso con rosso diretto nel finale della gara con l’Udinese. Già ammonito, l’allenatore nerazzurro era entrato sul terreno di gioco protestando in maniera palese all’indirizzo dell’arbitro Chiffi. Si spiega così l’ammenda da 5mila euro nei suoi confronti, “per avere, al 48° del secondo tempo, entrando sul terreno di giuoco, contestato in maniera plateale e concitata una decisione arbitrale, reiterando tale atteggiamento dopo la notifica del provvedimento di espulsione”.
Niente insulti. Inzaghi, che nel post gara aveva spiegato di essersi scusato con Chiffi se la “cava” con una giornata, perché evidentemente non ha proferito espressioni ingiuriose o irriguardose nei confronti del direttore di gara, limitandosi a una protesta sebbene veemente. In quel caso, infatti, in base all’art. 36 del Codice di Giustizia Sportiva le giornate di squalifica sarebbero state almeno due: non essendovi nel referto alcun tipo di riferimento a insulti - che evidentemente non ve ne sono stati - ecco la giornata “singola” di stop.
Ammenda di € 10.000,00: alla Juventus per avere suoi sostenitori, nel corso del secondo tempo, indirizzato un fascio di luce-laser in direzione dell'Arbitro e di un calciatore della squadra avversaria; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS.
Ammenda di € 10.000,00: al Milan a titolo di responsabilità oggettiva, per avere ingiustificatamente ritardato sia l'inizio della gara sia l'inizio del secondo tempo di circa tre minuti; recidiva reiterata.
Capitolo a parte legato a Simone Inzaghi: il tecnico dell’Inter, espulso con rosso diretto nel finale della gara con l’Udinese. Già ammonito, l’allenatore nerazzurro era entrato sul terreno di gioco protestando in maniera palese all’indirizzo dell’arbitro Chiffi. Si spiega così l’ammenda da 5mila euro nei suoi confronti, “per avere, al 48° del secondo tempo, entrando sul terreno di giuoco, contestato in maniera plateale e concitata una decisione arbitrale, reiterando tale atteggiamento dopo la notifica del provvedimento di espulsione”.
Niente insulti. Inzaghi, che nel post gara aveva spiegato di essersi scusato con Chiffi se la “cava” con una giornata, perché evidentemente non ha proferito espressioni ingiuriose o irriguardose nei confronti del direttore di gara, limitandosi a una protesta sebbene veemente. In quel caso, infatti, in base all’art. 36 del Codice di Giustizia Sportiva le giornate di squalifica sarebbero state almeno due: non essendovi nel referto alcun tipo di riferimento a insulti - che evidentemente non ve ne sono stati - ecco la giornata “singola” di stop.
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