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Vieri: "Se alleni il Milan, ma anche l’Inter o la Juve, devi vincere e se non ce la fai, paghi"
Intervistato dall'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, Christian Vieri ha parlato del tecnico del Milan Conceiçao: "Sergio è come un fratello: l’avrei voluto sempre in squadra con me, crossatore fantastico. Ora cazzeggiamo, più che altro, come facevamo ai tempi con Gigi Di Biagio. Solo che allora uscivo a mezzanotte, adesso vado a letto alle nove. Infatti l’altra mattina ho trovato una sua chiamata, era di mezzanotte passata. Gli ho scritto: 'Oh, Sergio: guarda che adesso a quell’ora io dormo'.
Cosa ritrovo del calciatore che ho conosciuto? Poco. Era il classico portoghese, tutto tunnel e uno contro uno, un fighettino con i piedi buoni. Oggi vedo soprattutto cuore, passione, grinta: l’opposto, insomma. Esaurita la spinta di Ryiad? Gli allenatori sono i primi a prendere la m... in faccia. Se alleni il Milan, ma anche l’Inter o la Juve, devi vincere e se non ce la fai, paghi. Fonseca è scarso? No. Pioli è scarso? No. Neanche Conceiçao, ma per costruire una squadra ci vuole tempo e bravura ad azzeccare i giocatori, sperando che ci mettano poco ad ambientarsi. Ma se in Italia alleni il Milan si vuole tutto e subito.
Dopo quelle vittorie si è spento? Perché, dopo aver vinto a Madrid cosa aveva fatto? Il Milan è questo: si accende e si spegne, e l’interruttore non lo schiaccia solo Conceiçao. Una squadra la sistema solo la continuità. E i risultati".
Cosa ritrovo del calciatore che ho conosciuto? Poco. Era il classico portoghese, tutto tunnel e uno contro uno, un fighettino con i piedi buoni. Oggi vedo soprattutto cuore, passione, grinta: l’opposto, insomma. Esaurita la spinta di Ryiad? Gli allenatori sono i primi a prendere la m... in faccia. Se alleni il Milan, ma anche l’Inter o la Juve, devi vincere e se non ce la fai, paghi. Fonseca è scarso? No. Pioli è scarso? No. Neanche Conceiçao, ma per costruire una squadra ci vuole tempo e bravura ad azzeccare i giocatori, sperando che ci mettano poco ad ambientarsi. Ma se in Italia alleni il Milan si vuole tutto e subito.
Dopo quelle vittorie si è spento? Perché, dopo aver vinto a Madrid cosa aveva fatto? Il Milan è questo: si accende e si spegne, e l’interruttore non lo schiaccia solo Conceiçao. Una squadra la sistema solo la continuità. E i risultati".
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