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Veni, vidi, vici. Milan-Conceicao, subito un trofeo: Leao e Theo vincono la Supercoppa
Otto giorni, due partite una Supercoppa. Difficile chiedere di più a Sergio Conceicao, subentrato il 30 dicembre a Paulo Fonseca sulla panchina del Milan e subito in grado di portare i rossoneri alla vittoria di un trofeo. In maniera non banale: dopo quella sulla Juventus in semifinale, arriva anche la rimonta sull'Inter in finale a Riyadh. Finisce 3-2 e il Diavolo sorride.
Leao devastante, Theo rinato. "Non ha i 90 minuti", aveva detto l'allenatore portoghese di Rafael Leao, alla vigilia. Al suo connazionale ne sono bastati 40, per sfasciare la difesa interista: l'ingresso del 10 rossonero e una prestazione come quelle dei bei tempi del terzino francese fanno la differenza. in pagella a entrambi.
La dedica di Conceicao è per la famiglia: "Hanno vissuto momenti difficili in questi sei mesi dopo l'addio al Porto. È stato brutto, dopo sette anni e undici trofei". La chiamata del Milan è arrivato al momento giusto: "Avevo offerte da club sauditi, anche dalla nazionale - ha rivelato in conferenza stampa - e quando stavo pensando di accettare è arrivato il Milan. Ho accettato subito. Ma non abbiamo fatto nulla: oggi festeggiamo, da domani pensiamo al Cagliari. Il posto del Milan non è il settimo o l'ottavo, dobbiamo essere primi". Il buongiorno, si dice, si vede dal mattino.
Leao devastante, Theo rinato. "Non ha i 90 minuti", aveva detto l'allenatore portoghese di Rafael Leao, alla vigilia. Al suo connazionale ne sono bastati 40, per sfasciare la difesa interista: l'ingresso del 10 rossonero e una prestazione come quelle dei bei tempi del terzino francese fanno la differenza. in pagella a entrambi.
La dedica di Conceicao è per la famiglia: "Hanno vissuto momenti difficili in questi sei mesi dopo l'addio al Porto. È stato brutto, dopo sette anni e undici trofei". La chiamata del Milan è arrivato al momento giusto: "Avevo offerte da club sauditi, anche dalla nazionale - ha rivelato in conferenza stampa - e quando stavo pensando di accettare è arrivato il Milan. Ho accettato subito. Ma non abbiamo fatto nulla: oggi festeggiamo, da domani pensiamo al Cagliari. Il posto del Milan non è il settimo o l'ottavo, dobbiamo essere primi". Il buongiorno, si dice, si vede dal mattino.
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