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Napoli inContenibile. Motta lievita. La Lazio vera. Dybala ringiovanito. Milan miraggio Champions
Due di Cuori
Una giornata di campionato che ha ribadito un concetto a me molto caro: gli allenatori contano, e tanto. Magari, per sottolineare questo pensiero, chiederò in prestito il megafono di Conte per farmi sentire meglio. Cominciamo con il dare il primo cuore proprio al tecnico del Napoli. Gli azzurri, nella sfida scudetto, battono l'Atalanta e danno una bella spallata alla Dea, ora a -7 dal Napoli, e al campionato. Il merito di questa vittoria va riconosciuto a Conte, che vale più di Kvara. Sì, il georgiano ha salutato e il Napoli non ha risentito della sua assenza. La squadra, a Bergamo, ha saputo vivere e interpretare i momenti della partita per colpire e vincere. Gioco, gestione, personalità, qualità e sacrificio: tutto riassunto nel nome di Conte. Il grande sacrificio di Lukaku per la squadra in partita ha evidenziato ancora di più la profondità del lavoro del tecnico. Il Napoli viaggia a ritmo scudetto. InContenibile.
Finalmente posso mettere tra le cose positive la Juve e il cuore se lo prende Motta. I segnali di una Juve in crescita si erano già visti contro l'Atalanta e la vittoria sul Milan ha ribadito lo stato di lievitazione del gruppo bianconero. La squadra è stata aggressiva e guidata da una trama di gioco ben visibile. Mobilità di tutti gli uomini e applicazione totale, anche di chi è entrato a partita in corso: vedi Weah, che ha acceso la febbre del sabato e poi Mbangula ha ballato per tutta la serata. Instancabile anche Thuram, con la sua forza in mezzo al campo. Bene anche Locatelli che, da operaio ai tempi di Allegri, si è trasformato con Thiago in un architetto raffinato. La Juve di Motta è in crescita.
Chiudo citando anche Baroni. La sua Lazio batte il Verona dominando e controllando la partita con grande aggressività e gioco. I ragazzi hanno recepito le indicazioni iniziali del tecnico e hanno spianato gli avversari. È tornata la Lazio vera.
Che faccio, non parlo dei giocatori? Allora ecco che arriva un top. L'Inter batte l'Empoli e risponde al Napoli. Il cuore lo ruba Lautaro. Giocatore straordinario: apre la partita e poi trascina la squadra. Bomber-Capitano: che vuoi di più?
Due di Picche
Tra le cose negative ci metto subito il Milan. Veramente brutti i rossoneri contro la Juve. Pochezza tecnica e poche idee durante la partita. Squadra ingabbiata che ha provato a colpire con qualche ripartenza, ma niente più. Male Theo, Leao e Abraham, che sono sembrati tre imbucati a una festa dove nessuno li ha notati. L'effetto Conceição sembra già finito: il sigaro è rimasto a Riyad, e ora servirà una sigaretta per riflettere bene. Così, la zona Champions diventa un miraggio.
"Se guardiamo la classifica, siamo in linea con quello che volevamo." Queste le parole di Palladino. In linea di massima sono d'accordo: ho più volte scritto che la Fiorentina stava viaggiando al massimo rispetto al valore della squadra, ma ciò che contesto al tecnico in questa giornata è il non aver vinto una partita in superiorità numerica. E' mancato tutto gioco, gambe e carattere. Il momento della Viola è delicato: i 2 punti nelle ultime sei partite sono un allarme da non trascurare. La sirena suona. Ma pensare di mandare via Palladino mi sembra troppo. Non era un fenomeno prima, e non può essere considerato scarso ora. In questo momento ci vuole equilibrio e protezione da parte della società, che deve far sentire forte la propria voce per tutelare il tecnico e l'ambiente non deve perdere di vista la reale forza della squadra. Ma la società crede ancora in Palladino? Questo è il quesito da risolvere.
Jolly
Il jolly di questa settimana è Paulo Dybala. L'argentino si è fatto prestare la DeLorean, la macchina del ritorno al futuro, ed è tornato indietro nel tempo, ai tempi della Juventus. Otto partite consecutive da titolare, tanta corsa e naturalmente immensa qualità, che non è mai mancata. Ringiovanito.
Una giornata di campionato che ha ribadito un concetto a me molto caro: gli allenatori contano, e tanto. Magari, per sottolineare questo pensiero, chiederò in prestito il megafono di Conte per farmi sentire meglio. Cominciamo con il dare il primo cuore proprio al tecnico del Napoli. Gli azzurri, nella sfida scudetto, battono l'Atalanta e danno una bella spallata alla Dea, ora a -7 dal Napoli, e al campionato. Il merito di questa vittoria va riconosciuto a Conte, che vale più di Kvara. Sì, il georgiano ha salutato e il Napoli non ha risentito della sua assenza. La squadra, a Bergamo, ha saputo vivere e interpretare i momenti della partita per colpire e vincere. Gioco, gestione, personalità, qualità e sacrificio: tutto riassunto nel nome di Conte. Il grande sacrificio di Lukaku per la squadra in partita ha evidenziato ancora di più la profondità del lavoro del tecnico. Il Napoli viaggia a ritmo scudetto. InContenibile.
Finalmente posso mettere tra le cose positive la Juve e il cuore se lo prende Motta. I segnali di una Juve in crescita si erano già visti contro l'Atalanta e la vittoria sul Milan ha ribadito lo stato di lievitazione del gruppo bianconero. La squadra è stata aggressiva e guidata da una trama di gioco ben visibile. Mobilità di tutti gli uomini e applicazione totale, anche di chi è entrato a partita in corso: vedi Weah, che ha acceso la febbre del sabato e poi Mbangula ha ballato per tutta la serata. Instancabile anche Thuram, con la sua forza in mezzo al campo. Bene anche Locatelli che, da operaio ai tempi di Allegri, si è trasformato con Thiago in un architetto raffinato. La Juve di Motta è in crescita.
Chiudo citando anche Baroni. La sua Lazio batte il Verona dominando e controllando la partita con grande aggressività e gioco. I ragazzi hanno recepito le indicazioni iniziali del tecnico e hanno spianato gli avversari. È tornata la Lazio vera.
Che faccio, non parlo dei giocatori? Allora ecco che arriva un top. L'Inter batte l'Empoli e risponde al Napoli. Il cuore lo ruba Lautaro. Giocatore straordinario: apre la partita e poi trascina la squadra. Bomber-Capitano: che vuoi di più?
Due di Picche
Tra le cose negative ci metto subito il Milan. Veramente brutti i rossoneri contro la Juve. Pochezza tecnica e poche idee durante la partita. Squadra ingabbiata che ha provato a colpire con qualche ripartenza, ma niente più. Male Theo, Leao e Abraham, che sono sembrati tre imbucati a una festa dove nessuno li ha notati. L'effetto Conceição sembra già finito: il sigaro è rimasto a Riyad, e ora servirà una sigaretta per riflettere bene. Così, la zona Champions diventa un miraggio.
"Se guardiamo la classifica, siamo in linea con quello che volevamo." Queste le parole di Palladino. In linea di massima sono d'accordo: ho più volte scritto che la Fiorentina stava viaggiando al massimo rispetto al valore della squadra, ma ciò che contesto al tecnico in questa giornata è il non aver vinto una partita in superiorità numerica. E' mancato tutto gioco, gambe e carattere. Il momento della Viola è delicato: i 2 punti nelle ultime sei partite sono un allarme da non trascurare. La sirena suona. Ma pensare di mandare via Palladino mi sembra troppo. Non era un fenomeno prima, e non può essere considerato scarso ora. In questo momento ci vuole equilibrio e protezione da parte della società, che deve far sentire forte la propria voce per tutelare il tecnico e l'ambiente non deve perdere di vista la reale forza della squadra. Ma la società crede ancora in Palladino? Questo è il quesito da risolvere.
Jolly
Il jolly di questa settimana è Paulo Dybala. L'argentino si è fatto prestare la DeLorean, la macchina del ritorno al futuro, ed è tornato indietro nel tempo, ai tempi della Juventus. Otto partite consecutive da titolare, tanta corsa e naturalmente immensa qualità, che non è mai mancata. Ringiovanito.
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