TUTTO mercato WEB
Braida: "Vieira pronto per fare bene al Genoa. Milan? Tagliato fuori da certi traguardi"
Prima attaccante e poi storico direttore sportivo del Milan di Silvio Berlusconi e poi del Barcellona, oggi riveste la carica di presidente del Ravenna. Parliamo di Ariedo Braida, intervistato dai taccuini del Secolo XIX per raccontare il rapporto tuttora esistente con Patrick Vieira, l'attuale allenatore del Genoa: "Mi è rimasto affezionato, mi chiama "papà", anche se non è l'unico di quel Milan. Mi aveva invitato in Inghilterra quando era al Crystal Palace. L'ho sentito una settimana fa, è pronto, preparato, carico per fare bene in un club così importante. Ha allenato in Premier, in Francia, ora in Italia: lavorare in nazioni diverse eleva la tua cultura sportiva, la capacità di capire le situazioni".
Sull'imminente sfida del weekend contro il Milan a San Siro e l'attuale livello dei rossoneri: "In cantiere, alti e bassi, non trova identità e continuità. Ora è tagliato fuori dalla lotta per i traguardi a cui è abituato, si può reinserire ma per adesso cerca qualcosa che non riesce ad afferrare".
Con l'addio di Maldini si è perso qualcosa? "La storia del Milan passa anche attraverso la famiglia Maldini, da Cesare a Paolo", ha ragionato Braida. "Io ho grande rispetto per la storia, per il senso di appartenenza, una magia che ho vissuto anche nei 5 anni a Barcellona, quel legame tra gente e squadra che non si vede ma si sente. E mancano Berlusconi, Galliani, punti di riferimento per il Milan e il calcio, indispensabili".
Sull'imminente sfida del weekend contro il Milan a San Siro e l'attuale livello dei rossoneri: "In cantiere, alti e bassi, non trova identità e continuità. Ora è tagliato fuori dalla lotta per i traguardi a cui è abituato, si può reinserire ma per adesso cerca qualcosa che non riesce ad afferrare".
Con l'addio di Maldini si è perso qualcosa? "La storia del Milan passa anche attraverso la famiglia Maldini, da Cesare a Paolo", ha ragionato Braida. "Io ho grande rispetto per la storia, per il senso di appartenenza, una magia che ho vissuto anche nei 5 anni a Barcellona, quel legame tra gente e squadra che non si vede ma si sente. E mancano Berlusconi, Galliani, punti di riferimento per il Milan e il calcio, indispensabili".
Articoli correlati
Altre notizie
Ultime dai canali
milanIl Giornale sul Milan: "Magico Leao, stop and gol. Ma che fatica"
championsleagueMarchetti su TMW: "La Juve ha scoperto di potersi guardare negli occhi con i campioni e...
serie cTernana, Vannucchi: "Serie B? Noi ce la metteremo tutta"
milanDecisivo l'ingresso di Camarda. Gazzetta: "Il Diavoletto spinge il Milan"
fiorentinaJUVE, Danilo come Biraghi? "I capitani non se ne vanno a gennaio"
fiorentinaBARTL A RFV, Fiorentina e Lask sono realtà simili
GdS - Cosenza, possibili cambi in difesa. Alvini potrebbe riproporre titolare l’esperto Camporese
juventusDe Maggio: "Juve su Osimhen? Risulta anche a me"
Primo piano