Cosa é successo a San Siro dopo lo sfogo di Fonseca. Calabria che lo ignora, Ibra se ne va via prima. Con chi ce l'ha? Ha fatto bene o male?
Lo sfogo di Paulo Fonseca nel post Milan-Stella Rossa ha cambiato radicalmente la serata della stampa al seguito del Milan e, in generale, di tutti i tifosi e gli appassionati di fede milanista.
La domanda principale è: Fonseca ha fatto bene o ha fatto male?
Non è facile rispondervi, perché ci sono tantissime cose, tantissimi parametri, tantissime opinioni da metterci dentro. Quindi proviamo ad analizzare il tutto una cosa alla volta e vediamo cosa ne viene fuori.
SFOGO FONSECA: NON LA PRIMA VOLTA
Il punto principale è che Fonseca ha incolpato in maniera chiara, netta e decisa alcuni calciatori. Non ha fatto giustamente i nomi, anche se su due-tre profili ci si può mettere abbastanza serenamente la mano sul fuoco.
La mia personale sensazione - e anche quella di alcuni colleghi presenti a San Siro - è che questo non sia stato il primo sfogo del tecnico verso e contro la squadra; ci ricordiamo, per esempio, delle riunioni di un'ora e mezza pre derby in spogliatoio o di altri incontri molto prolungati per parlare della situazione ambientale più che di cose di campo. Ripercorrendo la stagione fino ad ora, sono diversi i possibili punti di scontro con i giocatori: le dichiarazioni post Parma, il cooling break di Lazio-Milan, i rigori di Firenze, il non essere d'accordo con Fofana dopo Monza davanti alle telecamere, le parole sugli arbitri sue e di Morata post Atalanta.
Penso, dunque, che Fonseca abbia tentanto più volte in questi mesi di fare questo genere discorsi alla squadra nelle quattro mura dello spogliatoio, ma, non vedendo le adeguate risposte, abbia ritenuto opportuno sventolare il tutto ai quattro venti a mezzo stampa, in modo da mettere di fronte al pubblico i colpevoli, addirittura con la 'minaccia' di far giocare i ragazzini al loro posto.
COSA È SUCCESSO A SAN SIRO
Qualcosa, comunque, era già successo durante la partita. Al cambio con Emerson Royal, Davide Calabria è uscito tra i fischi di San Siro. Non si è, come solitamente accade, avvicinato a Fonseca per la classica stretta di mano post sostituzione, ma, proprio per evitare l'incontro con l'allenatore, ha costeggiato la panchina sui limiti dell'area tecnica. Fonseca lo ha rincorso per salutarlo, ma Calabria non lo ha degnato di uno sguardo. Il tecnico rossonero è riuscito solo a dargli una pacca sulla spalla senza, però, ricevere risposte in cambio. Evidente l'arrabbiatura di Calabria per il risultato, per i fischi ricevuti e per il cambio.
Fonseca sicuramente vince in sincerità, forse anche in coraggio. Sicuramente buona parte dei tifosi, stanca di vederti certi atteggiamenti da alcuni giocatori, sta con lui. La dirigenza, invece, che ne pensa? Sarebbe in primis opportuno e doveroso che oggi si presentasse al gran completo a Milanello per sistemare la questione sul posto e sul momento. Una cosa è certa: sia a Bergamo che ieri a San Siro, Ibrahimovic è andato via dallo stadio prima che Fonseca parlasse.
SAREBBE STATO MEGLIO SE...
Però ci chiediamo anche: il tecnico rossonero ha fatto la cosa migliore per la squadra? Per il prossimo futuro?
Anche qui la risposta non è semplice. Dopo dichiarazioni del genere, la situazione potrebbe anche definitivamente esplodere con una guerra interna ancora più deleteria. Non è regola generale che certe cose rimanano nello spogliatoio? Come può un allenatore che ha fatto certe dichiarazioni essere seguito, già a partire da oggi, dalla sua squadra? Qualcuno pensa anche che sia l'ennesimo tentativo del tecnico di sviare polemiche e critiche su altro per non far sì che il suo lavoro - che sul campo non si vede, con un gioco che non esiste - venga criticato, addossando colpe ai giocatori più di quanto loro già non ne abbiano.
La dirigenza, questa volta, dovrà essere assolutamente presente per sanare la questione. Anche perché, altrimenti, è doveroso che qualche decisione drastica, in un senso o nell'altro, venga presa.