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Vaciago sullo 0-0 tra Milan e Juventus: "Se il futuro si fa strada fra gli sbadigli"
"Se per vedere il primo tiro in porta devi aspettare l’intervallo e lo spot dello shampoo antiforfora con Haaland, significa che butta male". Comincia così, con un filo di amara ironia, il fondo di Guido Vaciago su Tuttosport per commentare Milan-Juventus di ieri. "Non è che deve finire sempre 4-4 - prosegue Vaciago -, ma qualcosa di più lo potevano fare sia il Milan che la Juve. Detto ciò, qualcosa da analizzare rimane e può offrire spunti interessanti".
La Juve prosegue con il mal di gol: "Buttarla dentro non è esattamente un dettaglio nel gioco del calcio e, anche se tutto il resto sembra funzionare abbastanza bene, Motta non può ignorare quella che è, a tutti gli effetti, un’emergenza: non segnare in 4 partite su 13 in campionato significa non fare gol nel 30% dei casi e finisce per rendere meno eccitante il record delle 10 gare senza subirne. Curioso il fatto che, Vlahovic o non Vlahovic, la difficoltà a fare gol sia sostanzialmente la stessa, più bizzarro il fatto che il serbo non abbia un sostituto e la Juventus si ritrovi a giocare a San Siro senza un centravanti, obbligata all’improbabile riciclo di una mezzala nella posizione di punta centrale".
Segnali comunque di crescita: "In compenso, tuttavia, se la Juventus continua così, lo scudetto è un’ipotesi concreta in un futuro non troppo lontano, perché dopo quattro mesi di lavoro, Thiago Motta ha dato un’identità a una squadra che con sette indisponibili comanda il gioco a San Siro e, soprattutto, i migliori in campo sono stati ancora tre ragazzi Yildiz (un 10 operaio), Savona (sempre più maturo nelle scelte) e Thuram (forse più effi cace di Rabiot), rispettivamente di 19, 21 e 23 anni. Tra gli sbadigli di San Siro si fa strada il futuro della Juventus e di un progetto che necessita di pazienza e nervi saldi perché cresce lentamente, ma cresce sempre".
La Juve prosegue con il mal di gol: "Buttarla dentro non è esattamente un dettaglio nel gioco del calcio e, anche se tutto il resto sembra funzionare abbastanza bene, Motta non può ignorare quella che è, a tutti gli effetti, un’emergenza: non segnare in 4 partite su 13 in campionato significa non fare gol nel 30% dei casi e finisce per rendere meno eccitante il record delle 10 gare senza subirne. Curioso il fatto che, Vlahovic o non Vlahovic, la difficoltà a fare gol sia sostanzialmente la stessa, più bizzarro il fatto che il serbo non abbia un sostituto e la Juventus si ritrovi a giocare a San Siro senza un centravanti, obbligata all’improbabile riciclo di una mezzala nella posizione di punta centrale".
Segnali comunque di crescita: "In compenso, tuttavia, se la Juventus continua così, lo scudetto è un’ipotesi concreta in un futuro non troppo lontano, perché dopo quattro mesi di lavoro, Thiago Motta ha dato un’identità a una squadra che con sette indisponibili comanda il gioco a San Siro e, soprattutto, i migliori in campo sono stati ancora tre ragazzi Yildiz (un 10 operaio), Savona (sempre più maturo nelle scelte) e Thuram (forse più effi cace di Rabiot), rispettivamente di 19, 21 e 23 anni. Tra gli sbadigli di San Siro si fa strada il futuro della Juventus e di un progetto che necessita di pazienza e nervi saldi perché cresce lentamente, ma cresce sempre".
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