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Inter, Marotta: "Conte grande comunicatore, ma il rigore contro il Napoli era giusto"
A margine della consegna del Premio Nils Liedholm, il presidente dell'Inter Beppe Marotta ha così parlato ai cronisti presenti fra cui TMW: "Ho avuto la fortuna di conoscere Liedholm nel 1969, avevo 12 anni e andavo tutti i giorni a vedere gli allenamenti del Varese. Così ho avuto modo di cogliere gli aspetti importanti, come la capacità umana, il modo di gestire il gruppo. E' stato quello il primo insegnamento che ho appreso da lui".
Le polemiche sul VAR e sul protocollo dopo Inter-Napoli?
"Credo che con la tecnologia si migliori la situazione, gli errori diminuiscono. Se mi devo riferire a quanto successo domenica e all'invocazione di Conte, persona intelligente e grande comunicatore che certamente avrà il suo obiettivo quando parla, devo dire che l'arbitro era ben vicino all'azione, quindi sicuramente il contatto fisico c'è stato, il piede è stato spostato e quindi secondo me era rigore. Se poi si deve dibattere su un utilizzo migliore del VAR in termini di protocollo questo fa parte di un dibattito costruttivo che deve essere fatto all'interno del sistema calcistico".
Conte secondo lei ha voluto spostare l'obiettivo e l'attenzione?
"Non lo so, ma credo che sia stato un episodio neanche determinante, sfortunatamente. Si può ragionare sulle metodologie del VAR e sugli accorgimenti migliorativi in quella che è una tecnologia a disposizione, ma la centralità dell'arbitro deve essere sempre prioritaria E ripeto, nella fattispecie per me si trattava di rigore".
Come può arrivare un dirigente fino alla presidenza dell'Inter?
"Uno degli elementi è la perseveranza, nel concetto di leadership. Il non abbattersi mai e dare il meglio di sé, così gli obiettivi sono raggiungibili".
L'Inter non è al livello dello scorso anno?
"Le nostre performance in Champions mi sembrano di tutto rispetto. In campionato siamo ad un punto dalla vetta. Anche lo scorso anno noi eravamo cacciatori e la Juventus era la lepre, ora c'è il Napoli davanti. Quello che cambia rispetto allo scorso anno è che c'è un gruppetto di squadre che meritatamente occupano le posizioni di vertice. E' tutto ancora molto lungo, ci sono tante partite e e tanti punti e quindi per ora è fondamentale restare attaccati alla vetta. Poi gennaio e febbraio saranno i mesi determinanti".
Chi l'ha impressionata maggiormente?
"Se devo analizzare le prestazioni straordinarie sicuramente Atalanta, Fiorentina e Lazio. Era tanto che non raggiungevano, meritatamente, questi livelli".
Scaroni ha detto scherzando che è presidente dell'unica squadra di Milano...
"Dipende da che punto di vista... Se lui rappresenta l'unica squadra di Milano, noi forse rappresentiamo qualcosa di ancora superiore. Non voglio far polemiche, Paolo è un amico e ognuno cerca di portare avanti il proprio club definendolo il migliore. Auspico che il Milan possa raggiungere quanto prima la seconda stella".
A livello inconscio la squadra sta puntando di più sulla Champions che sul campionato?
"Credo che una grande squadra debba rispondere ad ogni competizione, non c'è distinzione fra campionato e Champions League. Noi vogliamo essere protagonisti fino in fondo, poi dipenderà anche dagli avversari e da ciò che riusciremo a dimostrare".
Le polemiche sul VAR e sul protocollo dopo Inter-Napoli?
"Credo che con la tecnologia si migliori la situazione, gli errori diminuiscono. Se mi devo riferire a quanto successo domenica e all'invocazione di Conte, persona intelligente e grande comunicatore che certamente avrà il suo obiettivo quando parla, devo dire che l'arbitro era ben vicino all'azione, quindi sicuramente il contatto fisico c'è stato, il piede è stato spostato e quindi secondo me era rigore. Se poi si deve dibattere su un utilizzo migliore del VAR in termini di protocollo questo fa parte di un dibattito costruttivo che deve essere fatto all'interno del sistema calcistico".
Conte secondo lei ha voluto spostare l'obiettivo e l'attenzione?
"Non lo so, ma credo che sia stato un episodio neanche determinante, sfortunatamente. Si può ragionare sulle metodologie del VAR e sugli accorgimenti migliorativi in quella che è una tecnologia a disposizione, ma la centralità dell'arbitro deve essere sempre prioritaria E ripeto, nella fattispecie per me si trattava di rigore".
Come può arrivare un dirigente fino alla presidenza dell'Inter?
"Uno degli elementi è la perseveranza, nel concetto di leadership. Il non abbattersi mai e dare il meglio di sé, così gli obiettivi sono raggiungibili".
L'Inter non è al livello dello scorso anno?
"Le nostre performance in Champions mi sembrano di tutto rispetto. In campionato siamo ad un punto dalla vetta. Anche lo scorso anno noi eravamo cacciatori e la Juventus era la lepre, ora c'è il Napoli davanti. Quello che cambia rispetto allo scorso anno è che c'è un gruppetto di squadre che meritatamente occupano le posizioni di vertice. E' tutto ancora molto lungo, ci sono tante partite e e tanti punti e quindi per ora è fondamentale restare attaccati alla vetta. Poi gennaio e febbraio saranno i mesi determinanti".
Chi l'ha impressionata maggiormente?
"Se devo analizzare le prestazioni straordinarie sicuramente Atalanta, Fiorentina e Lazio. Era tanto che non raggiungevano, meritatamente, questi livelli".
Scaroni ha detto scherzando che è presidente dell'unica squadra di Milano...
"Dipende da che punto di vista... Se lui rappresenta l'unica squadra di Milano, noi forse rappresentiamo qualcosa di ancora superiore. Non voglio far polemiche, Paolo è un amico e ognuno cerca di portare avanti il proprio club definendolo il migliore. Auspico che il Milan possa raggiungere quanto prima la seconda stella".
A livello inconscio la squadra sta puntando di più sulla Champions che sul campionato?
"Credo che una grande squadra debba rispondere ad ogni competizione, non c'è distinzione fra campionato e Champions League. Noi vogliamo essere protagonisti fino in fondo, poi dipenderà anche dagli avversari e da ciò che riusciremo a dimostrare".
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