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Cardinale: "C'è una grande opportunità per riportare il Milan ai fasti di un tempo"
Il numero uno del Milan e di RedBird Gerry Cardinale torna a parlare dei rossoneri e lo fa a margine dell'evento IMG x RedBird summit, come raccontato dal Financial Times. "Quello che sto cercando di fare è portare ciò che ho imparato in oltre 30 anni in America nel calcio europeo. C'è una grande opportunità di riportare il Milan ai fasti di un tempo", sono state le sue prime parole in merito alla società rossonera.
Nel corso dell'incontro Cardinale spiega come l'ingresso di capitali privati all'interno delle società sportiva abbia portato a "valutazioni gonfiate" basate su "facili nozioni" sulla crescita futura del settore. Attaccando i rivali, il proprietario di Redbird ha affermato che alcuni fondi sono "dannosi per l'ecosistema", visto che il denato viene semplicemente parcheggiato con scarsa voglia di migliorare le prestazioni dell'intero business.
"Il problema - spiega Cardinale - è che nel mio settore sono gestori di asset patrimoniali. Vogliono soltanto acquistare e questo non è un bene per le aziende basate sulla proprietà intellettuale". Il traino, secondo il suo ragionamento, è l'aumento del valore dei diritti mediatici e televisivi. "I proprietari degli asset sportivi troppo spesso chiedevano agli investitori di pagare pur senza diritti come nella bolla tecnologica, in cui basta mettere una 'e' davanti a qualcosa e tutti la vogliono. Ma cosa portano le private equity? Liquidità, ma c'è un modo migliore per farlo. Serve un atteggiamento più morbido, perché in questo momento tutto è gonfiato".
Nel corso dell'incontro Cardinale spiega come l'ingresso di capitali privati all'interno delle società sportiva abbia portato a "valutazioni gonfiate" basate su "facili nozioni" sulla crescita futura del settore. Attaccando i rivali, il proprietario di Redbird ha affermato che alcuni fondi sono "dannosi per l'ecosistema", visto che il denato viene semplicemente parcheggiato con scarsa voglia di migliorare le prestazioni dell'intero business.
"Il problema - spiega Cardinale - è che nel mio settore sono gestori di asset patrimoniali. Vogliono soltanto acquistare e questo non è un bene per le aziende basate sulla proprietà intellettuale". Il traino, secondo il suo ragionamento, è l'aumento del valore dei diritti mediatici e televisivi. "I proprietari degli asset sportivi troppo spesso chiedevano agli investitori di pagare pur senza diritti come nella bolla tecnologica, in cui basta mettere una 'e' davanti a qualcosa e tutti la vogliono. Ma cosa portano le private equity? Liquidità, ma c'è un modo migliore per farlo. Serve un atteggiamento più morbido, perché in questo momento tutto è gonfiato".
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