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La Serie A studia il riconoscimento facciale allo stadio: può arrivare l'ok del Garante
Il riconoscimento facciale come nuovo step per garantire la sicurezza negli stadi, e punire chi si rende protagonista di comportamenti illeciti:. La Serie A, come del resto la FIGC, sta studiando la possibile introduzione di questa tecnologia: il tema, del quale ha parlato anche l'amministratore delegato Luigi De Siervo, è stato affrontato tra i vertici dei club anche nell'assemblea di oggi e si registrano piccoli passi in avanti.
L'ostacolo principale, al di là dei costi che sarebbero in carico ai club con significative differenze legate ai diversi stadi, è legato alla normativa sulla privacy. La soluzione, però, pare più semplice del previsto e non necessitare di intervento legislativo. Il Garante potrebbe infatti avallare l'operazione, considerato che i dati - sostanzialmente all’ingresso allo stadio si assocerebbe volto a biglietto, in modo che gli eventuali autori di fatti dolosi sarebbero subito riconoscibili, anche se seduti in posti diversi da quelli assegnati - sarebbero gestiti dalle forze dell’ordine e non dai club né tantomeno da Lega o Federcalcio, escludendo ogni possibile utilizzo a fini commerciali o simili.
Al momento, la questione è in una fase di studio, ma gli ultimi eventi legati alle curve suggeriscono un'accelerata, considerato che la novità tecnologica potrebbe anche avere un impatto sulla tanto temuta responsabilità oggettiva.
L'ostacolo principale, al di là dei costi che sarebbero in carico ai club con significative differenze legate ai diversi stadi, è legato alla normativa sulla privacy. La soluzione, però, pare più semplice del previsto e non necessitare di intervento legislativo. Il Garante potrebbe infatti avallare l'operazione, considerato che i dati - sostanzialmente all’ingresso allo stadio si assocerebbe volto a biglietto, in modo che gli eventuali autori di fatti dolosi sarebbero subito riconoscibili, anche se seduti in posti diversi da quelli assegnati - sarebbero gestiti dalle forze dell’ordine e non dai club né tantomeno da Lega o Federcalcio, escludendo ogni possibile utilizzo a fini commerciali o simili.
Al momento, la questione è in una fase di studio, ma gli ultimi eventi legati alle curve suggeriscono un'accelerata, considerato che la novità tecnologica potrebbe anche avere un impatto sulla tanto temuta responsabilità oggettiva.
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