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Agresti sul Milan: "I 6 giorni di Fonseca: ha cambiato la storia con Morata e Fofana"
"Sei giorni fa - lo ricorderete, era domenica - si discuteva molto del sostituto di Fonseca: chi prende il Milan al suo posto se stasera perde il derby? Anche i vertici del club rossonero erano attraversati da pensieri simili, benché adesso (com’è normale) garantiscano di non essere mai stati sfiorati dal dubbio". Comincia così il fondo di Stefano Agresti, presente questa mattina su La Gazzetta dello Sport.
"Oggi, sei giorni e due partite più tardi, il cielo sopra Fonseca - prosegue - è diventato luminoso, splendente. E pulito: se alza gli occhi, Paulo non vede niente e nessuno sopra di sé, nemmeno un avversario. Solo il Torino è lì, accanto a lui; le altre concorrenti (almeno per ora) sono alle spalle".
"È impossibile dire oggi se Fonseca, riemerso da un esonero quasi annunciato, riuscirà a riportare il Milan al successo. Quello che è sicuro è che, in sei giorni,
ha creato un mondo rossonero tutto nuovo. La metamorfosi è quasi incredibile: la squadra meno affidabile del campionato, capace di buttare partite contro avversarie più deboli e di spaccarsi in campo davanti agli occhi del mondo (nessuno ha dimenticato il cooling break ribelle di Leao e Theo), sembra essere diventata matura, adulta, compatta. Potere del derby? Forse. Ma abbiamo la sensazione - conclude Agresti - che dietro tutto questo ci sia anche il lavoro di due calciatori che prima non c’erano e che pesano tantissimo: Fofana ha dato equilibrio tattico, Morata equilibrio mentale".
"Oggi, sei giorni e due partite più tardi, il cielo sopra Fonseca - prosegue - è diventato luminoso, splendente. E pulito: se alza gli occhi, Paulo non vede niente e nessuno sopra di sé, nemmeno un avversario. Solo il Torino è lì, accanto a lui; le altre concorrenti (almeno per ora) sono alle spalle".
"È impossibile dire oggi se Fonseca, riemerso da un esonero quasi annunciato, riuscirà a riportare il Milan al successo. Quello che è sicuro è che, in sei giorni,
ha creato un mondo rossonero tutto nuovo. La metamorfosi è quasi incredibile: la squadra meno affidabile del campionato, capace di buttare partite contro avversarie più deboli e di spaccarsi in campo davanti agli occhi del mondo (nessuno ha dimenticato il cooling break ribelle di Leao e Theo), sembra essere diventata matura, adulta, compatta. Potere del derby? Forse. Ma abbiamo la sensazione - conclude Agresti - che dietro tutto questo ci sia anche il lavoro di due calciatori che prima non c’erano e che pesano tantissimo: Fofana ha dato equilibrio tattico, Morata equilibrio mentale".
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