
ESCLUSIVA MN - Ravezzani: "Allegri-Milan? La fonte è affidabile. Paratici, scelta sbagliata in partenza"
Una stagione da dimenticare, quella del Milan. E si guarda già al futuro. L'indiscrezione che arriva da QSVS è quella di un clamoroso ritorno in panchina di Massimiliano Allegri. Ne abbiamo parlato col direttore di Telelombardia, Fabio Ravezzani.
Fabio Ravezzani, a QSVS avete riportato l'indiscrezione Allegri-Milan. Cosa si sa in merito?
"Una persona assolutamente affidabile mi ha detto di aver incrociato Allegri e che alla domanda: 'Cosa fai?' gli ha risposto: 'L'anno prossimo alleno il Milan'. Ho riportato la notizia per quella che è, poi certo fino a che non c'è la firma… Diciamo che se mi avesse detto la cosa una persona abituata a esagerare avrei detto 'Mah', ma come detto la persona è affidabile al 100%. Che abbia voluto esagerare magari Allegri? Questo non lo so".
Di fatto ci troviamo in una situazione in cui è stato scelto l'allenatore prima del direttore sportivo. Curioso, no?
"Ormai abbiamo capito che il dominus della situazione è Furlani. Non è come alla Juventus dove hanno delegato tutto a Giuntoli, qui c'è una proprietà molto operativa che vuole avere voce in capitolo. E da quel che ho percepito Cardinale si è scottato con l'ultima politica, pertanto vuole un nome importante in panchina anche per calmare la piazza. E nel momento in cui non c'è un direttore sportivo di grandissimo profilo, con tutto il rispetto per Tare e D'Amico, il nome che può accendere di più è quello dell'allenatore".
La convince come scelta?
"Considerando che in sede di mercato il Milan non prenderà chissà chi, allora puntare su un tecnico come Allegri o Conte sarebbe importante. Conte era stato scartato per diverse ragioni e il Milan ha una struttura rigida nel mondo della comunicazione, considerando che il Milan è attento anche sotto il profilo della comunicazione, Allegri sotto questo aspetto è molto più affidabile. E mi sembra il nome che può compattare la piazza".
La vicenda Paratici, di fatto si è rivelata un pasticcio
"Secondo me Paratici era una scelta sbagliata in partenza. È squalificato, c'è la storia delle plusvalenze, la mossa goffa e imbarazzante di Luis Suarez. Per una società internazionale come il Milan che vuole seguire un certo tipo di immagine non mi sembrava la persona più giusta. Anche l'esperienza più recente al Tottenham non mi pare sia stata esaltante".
Di fatto il Milan ha perso tempo in una situazione di cui tutti erano al corrente
"Il Milan ha commesso due errori. Il primo, di tirarla per le lunghe. Perché se un club di questo livello ha le idee chiare sceglie un nome e lo prende, mentre qui si è visto un casting che alla lunga sta diventando ridicolo. Secondo, il Milan non doveva avallare le voci che davano Paratici in rossonero, non esiste. Non va bene nemmeno limitarsi a non parlare, quella sorta di silenzio assenso. Piuttosto neghi e magari lo annunci il giorno dopo. Hanno sbagliato, c'è stato un enorme problema di comunicazione".
Ora in prima fila ci sono Tare e D'Amico. Profili da Milan?
"Se il Milan di Cardinale vuole essere quello che prende i giocatori, li valorizza, li rivende e genera plusvalenze allora sono il meglio che c'è sulla piazza. Tare alla Lazio ha fatto tante cose eccellenti, è un po' ruvido ma mi sembra bravo. E da ex calciatore può farsi sentire nello spogliatoio, toccando le corde giuste. Semmai mi chiedo come mai sia rimasto così a lungo a spasso".
Anche Ibra è un dirigente ed ex calciatore, ma sembra non abbia funzionato
"Ibra ogni volta che ha aperto bocca ha fatto danni. Può fare l'uomo immagine, che è diverso dall'essere dirigente che è un ruolo in cui serve un'empatia particolare. L'uomo immagine può fare il fenomeno, cosa che continua a fare Ibrahimovic".







