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4° posto possibile? Quante analogie col Milan del primo Ancelotti: il precedente che fa sorridereTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
ieri alle 14:00Primo Piano
di Gaetano Mocciaro
per Milannews.it

4° posto possibile? Quante analogie col Milan del primo Ancelotti: il precedente che fa sorridere

È davvero utopia pensare che il Milan possa qualificarsi in Champions League? La storia ci insegna che i rossoneri sono già riusciti a recuperare in condizioni più o meno simili, lo stesso scarto di sei lunghezze. 

L'avvio di un nuovo ciclo
Il riferimento è alla stagione 2001/02, che per molti aspetti ha delle affinità con quella attuale. In entrambi i casi si tratta di stagioni che sancivano un nuovo capitolo della storia del Milan. Allora si passava dal triennio Zaccheroni che aveva portato in dote uno scudetto inaspettato dopo un biennio terribile (un undicesimo e un decimo posto nelle due stagioni precedenti al suo arrivo), ma che era evidentemente un ciclo concluso. Per la cronaca il tecnico romagnolo non ebbe nemmeno modo di completare la terza stagione, chiusa con l'interregno Cesare Maldini-Mauro Tassotti. Un Milan che scelse un allenatore giochista, straniero e con un passato in Italia: Fatih Terim. In un certo senso non andiamo troppo distanti dal Paulo Fonseca (giochista, straniero e con un passato in Italia) che segue Stefano Pioli (scudettato contro ogni pronostico, capace di ridare dignità al Milan dopo anni neri). 

Il derby vinto, il cambio in corsa
Come Paulo Fonseca, anche Fatih Terim parte con un 2-2 sofferto, rimontando 2 reti. Nel 2001 a Brescia, i rossoneri vanno sotto per due reti di Igli Tare, rimontate nella ripresa da Brocchi e Shevchenko. Questo Milan acciuffa il pari col Toro segnando nei minuti finali con Morata e Okafor. Sbandamenti iniziali ma poi un derby che sembra svoltare le cose: Fonseca fa il capolavoro battendo con merito l'Inter di Inzaghi, Terim travolge Héctor Cuper con un epico 4-2. Fonseca cade a fine dicembre, Terim dopo sole 10 giornate. Fatale una sconfitta a Torino e un rigore sparato alle stelle da Pippo Inzaghi. Arriva Carlo Ancelotti.

Conceiçao e Ancelotti, quanta sofferenza. Inverno rigidissimo
Non considerando la Supercoppa, Conceiçao e Ancelotti si presentano in campionato con un deludente pareggio in casa contro due squadre che lottano per non retrocedere: 1-1 col Cagliari a gennaio 2025, 0-0 nel 2001 contro il Piacenza. Se questo Milan è riuscito tra fine febbraio e inizio marzo a perdere tre partite di fila in campionato, quello di Ancelotti ha vissuto i primi mesi del 2002 con altrettante enormi difficoltà, basti pensare che dalla 18ª alla 23ª giornata non ha vinto una sola partita: 5 pareggi e una sconfitta in casa, facendosi ribaltare dall'Udinese da 2-0 a 2-3. E poi il doppio ko quasi letale di inizio marzo nel derby contro l'Inter e col Bologna, partita dal sapore di spareggio Champions.

Attaccanti in crisi
Motata, Abraham, Jovic, Leao e anche Gimenez: nomi importanti in attacco ma numeri del tutto insufficienti per dei centravanti. Anche nel 2001/02 la situazione punte non era florida: Inzaghi si fa seriamente male alla 13ª giornata ed era l'unico che andava in rete con una certa regolarità. Shevchenko dopo l'eurogol della 14ª giornata alla Juventus diventa irriconoscibile. Javi Moreno e José Mari non danno un gran contributo sottoporta.

La rimonta
Il Milan di Ancelotti, dopo il ko di Bologna alla 26ª giornata si trova al sesto posto, a sei punti dai felsinei quarti e col Chievo quinto. Campionato a 18 squadre, 34 giornate totali e restavano solo 8 partite da giocare ma in compenso quel Milan aveva solo 2 squadre davanti e non cinque come quello attuale. Ma questo Milan ha una partita in più a disposizione. Nel 2002 i rossoneri trovarono un filotto di tre vittorie consecutive che diedero un'importante accelerata, che ha permesso anche di restare in corsa nonostante i pareggi con Chievo e Roma e il ko contro la Juventus. La vittoria alla penultima giornata contro il Verona portò il Diavolo al quarto posto, certificato dal 3-0 in casa contro il Lecce. Riuscirà nell'impresa questo Milan?