
L'esordio in Champions, il gol sfiorato e tanta confusione: lo strano anno di Camarda. Ed è venuto meno il diktat estivo di Ibra
"Tutti pensano che sarà facile ma non sarà facile. All'inizio farà fatica. Siamo qua per proteggerlo, la responsabilità è nostra. Dobbiamo dargli il tempo di crescere passo dopo passo. Dobbiamo prepararlo ad arrivare in Prima Squadra. Ci crediamo tanto, è uno di quei talenti con grande potenzialità. Non sarà facile, lo seguiremo passo passo. L'idea con tutti è di avere sempre minuti in campo, i giocatori devono avere sempre minuti in partita. Se non giocheranno in Futuro giocheranno in Primavera, se non giocano in Primavera giocano in U18. Cresci di più giocando in partita, non solo in allenamento. Se non giochi mai non cresci, è importanti per noi che tutti abbiano minuti. Milan Futuro avrà 22-23 giocatori, come la Prima Squadra. Tutti devono avere spazio per giocare, non perdere tempo". Così parlava Zlatan Ibrahimovic il 4 luglio 2024, giorno della presentazione di Milan Futuro, squadra U23 dei rossoneri che quest'anno milita nel girone B in Serie C.
Sulla carta un progetto lodevole e che sul medio-lungo periodo dovrebbe portare risultati, sportivi ed economici, tangibili. Al centro dell'attenzione non poteva che esserci Francesco Camarda, classe 2008 che nel Settore Giovanile rossonero ha sempre avuto numeri incredibili in termini di gol, tali da ricevere la nomea di predestinato. L'anno scorso l'attaccante ha firmato il suo primo contratto da professionista con il Milan nonostante il grande interesse di squadre estere e no. Il club gli ha poi cucito addosso un progetto che, sulla carta, sarebbe dovuto essere propedeutico all'inserimento, graduale ma costante, nel calcio dei grandi.
Arrivati al 10 marzo 2025, giorno in cui Camarda compie 17 anni (auguri!), che somme si possono tirare? I numeri, tra Champions League, Serie A, Serie C, Coppa Italia C e Youth League, raccontano di 27 presenze, 4 gol e 1 un assist e una rete annullata in Champions League. Abbastanza? Troppo poco? Quel che è certo è che il ragazzo è stato sballottato da una categoria all'altra senza un senso logico più e più volte: spesso è successo che il passaggio al Milan Futuro per la partita di campionato avvenisse la mattina dopo aver viaggiato con la squadra per gli impegni di Serie A, non trovando lo spazio che Ibra aveva promesso né in una categoria e né nell'altra. Con Fonseca sembrava che Camarda potesse entrare in pianta stabile nelle rotazioni, ma l'ambiente rossonero di quest'anno è tutt'altro che favorevole per chiunque. Conceiçao attualmente lo vede poco, ma forse è quasi un bene: buttarlo dentro nel guazzabuglio che è ora la squadra potrebbe essere solo dannoso.
In questo finale di stagione probabilmente Francesco tornerà in Serie C per aiutare i compagni a mantenere la categoria, ma con una piccola delusione: nel caso in cui i rossoneri dovessero arrivare ai playout l'attaccante non potrà prendervi parte, questo perché la regola dice che potranno essere utilizzati nelle eventuali gare di Play-Off o PlayOut solamente quei calciatori che abbiano raggiunto nel corso della regular season le 25 presenze negli elenchi di gara della Seconda squadra. Attualmente siamo a dodici presenze in distinta e solo otto gare di campionato di regular season da giocare.
Non è ovviamente tutto negativo, visto che c'è stato l'esordio in Champions, "l'assist" per il gol di Abraham contro lo Stella Rossa e la prima da titolare contro il Cagliari dove ha ben figurato. Ma è venuto meno il diktat iniziale di Ibra, ovvero quello di dover mettere minuti per acquisire esperienza e confidenza con un calcio che è ancora al di sopra del suo livello attuale. L'anno prossimo, con la speranza che ci possa essere un ambiente più sereno e adatto anche alla crescita dei giovani talenti, dovranno essere fatte scelte diverse.
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