
MN - Glerean: "Il pubblico vuole spettacolo, come in Barcellona-Atletico. Sì alle 4 punte"
L'equivoco tattico del Milan si sta trascinando da un po' di tempo: è davvero impossibile far coesistere quattro giocatori offensivi, più Reijnders? Ne abbiamo parlato con Ezio Glerean, precursore di un calcio che a suo tempo sembrava utopia, ma che gli ha permesso con un 3-3-4 di scalare le gerarchie della piramide calcistica italiana col piccolo Cittadella, portato dalla C2 alla Serie B. Ecco le sue parole a MilanNews.it
Ezio Glerean, la questione dei 4 attaccanti è ormai d'attualità. Davvero non possono coesistere?
"Non è impraticabile, anzi. È il futuro secondo me, perché se la gente vuole divertirsi servono giocatori di qualità. Recentemente ho potuto ammirare Barcellona-Atletico Madrid, terminata 4-4. Sembrava un altro mondo, un altro calcio. Certo, è anche una questione culturale perché gli spagnoli non vogliono difendere. Ma da tifoso neutrale una partita così è spettacolare. Io sono sempre stato dell'idea che i giocatori di qualità vanno messi".
Si nota però un Milan estremamente sbilanciato con i centrocampisti che fanno fatica
"Tutto è legato alla disponibilità dei calciatori. Faccio un esempio concreto: l'Inter del Triplete: giocava con Sneijder, Stankovic, Milito, Eto'o. Quest'ultimo si sacrificava, faceva anche un lavoro difensivo. O più recentemente Mandzukic alla Juventus. È una questione di armonia fra il talento e la mentalità di squadra. Non dobbiamo farci ingannare dai numeri, l'equilibrio lo trovi anche con tanti attaccanti. Nel mio piccolo, col 3-3-4, avevamo sempre il miglior attacco e la migliore difesa. Il problema è che in Italia ancora oggi ci si preoccupa di difendere il risultato in partenza. Sono pochi gli allenatori che hanno una certa mentalità e quando mancano i risultati sono criticati".







