
Dal Portogallo su Conceiçao: "Non è facile lavorare con lui ogni giorno, specie quando i risultati non sono buoni e il clima si inasprisce"
Intervistato in esclusiva dai microfoni di Tuttomercatoweb.com, il collega di Maisfutebol Pedro Cunha, da sempre vicinissimo alle vicende in casa Porto, ha parlato di Milan e del delicato momento che Sergio Conceiçao sta attraversando sulla panchina rossonera.
Cunha, che idea vi siete fatti in Portogallo sul Milan di Conceicao?
"Sui dettagli della crisi del Milan ne sapete sicuramente di più voi, ma io posso dirvi che Conceicao è un allenatore che ha bisogno di avere il controllo totale, tutto ciò che succede nella squadra che allena deve assolutamente passare da lui. E al Milan, essendo anche passato così poco tempo, non può certo essere così".
È questa la principale differenza rispetto al suo Porto oggi?
"Sì, al Porto è stato sette anni e aveva tanti calciatori di fiducia nella sua rosa. Penso a Pepe, Diogo Costa, Otavio... Il suo lavoro al Milan è appena iniziato e ancora manca questa fiducia da parte e, a sua volta, nei confronti della squadra. Conceicao controllava ogni cosa del suo Porto, dal calcio professionistico al settore giovanile fino allo staff medico. Questo era il frutto del suo rapporto viscerale col presidente Pinto da Costa, defunto lo scorso 15 febbraio. Al Milan non è così".
Lei l'ha vissuto nella quotidianità di questi sette anni al Porto, ci racconta il Conceicao day by day?
"Sergio è un tipo molto, molto complicato... Non fraintendetemi: parliamo di un allenatore veramente competente, preparatissimo a livello tattico e capace di esaltarsi specialmente nei big match, ma nella quotidianità è uno che si arrabbia, grida, punisce. Non è facile lavorare con lui ogni giorno, specie quando i risultati non sono buoni e il clima si inasprisce. Ecco la verità".







