La frustrazione non deve esserci per il giallo di Fofana ma perché è stato l'unico a voler rincorrere l'avversario
L'ammonizione che ha preso Youssouf Fofana, per quanto beffarda prima del derby, fa parte del gioco: ha fermato un'azione potenzialmente pericolosa del Parma e quindi Abisso l'ha sanzionato con un'ammonizione. Nessun complotto, così come nessun errore farlo giocare con la diffida che pendeva sulla testa come una spada di Damocle: l'ex Monaco è un giocatore esperto e che sa gestirsi.
Sarebbe bene sottolineare invece come il numero 29 abbia dato il via all'azione con il passaggio per Reijnders, abbia riempito l'area e poi sia stato l'unico a rincorrere l'avversario partito in contropiede dopo il tacco (ma davvero?!) di Musah in area. Se può farlo lui, diffidato e alla 29esima partita di fila da titolare, perché i compagni no?
È un po' l'immagine di questo primo tempo, ma anche di tutta la stagione rossonera. Fofana è sempre tra i pochi, ovviamente anche lui non è esente da errori e sbagli, che ha con se quella base, quello spirito di cui parla tanto Conceiçao. I suoi compagno possono dire lo stesso?
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