Fonseca a Sky: "Un orgoglio poter giocare partite come questa. Leao? Deve pensare a stare bene, domani può essere speciale"
Mister Paulo Fonseca è stato intervistato da Sky Sport alla vigilia di Real Madrid-Milan di Champions League. Queste le sue dichiarazioni:
La situazione in Spagna dopo i fatti di Valencia:
“È importante dire che dobbiamo avere un pensiero per quello che è successo qui in Spagna, qui il calcio non è la cosa più importante, è più importante la vita delle persone”.
Domani il derby d’Europa, ci sono più di 20 Champions in campo. Qual è il suo pensiero sulla partita e su Ancelotti?
“È un orgoglio poter giocare una partita come questa. Sono un grande ammiratore di Ancelotti, non solo come allenatore ma come persona. Parliamo degli allenatori per cosa vincono, per me sono importanti anche altre cose. Per me è il migliore al mondo, ma lo ammiro soprattutto come persona: è il miglior esempio al mondo per noi allenatori. Mi piacerebbe un giorno che le persone abbiano questo pensiero e sentimento anche su di me, come persona”.
I problemi si risolvono con il dialogo?
“Io credo molto nelle relazioni. Il dialogo è importante per gestire una squadra con la dimensione del Milan. Credo molto nel dialogo, individuale e collettivo. Lo faccio da sempre, dal primo giorno che sono arrivato a Milano”
Arrivate a questa partita pensando di poter vincere?
“È una possibilità. Io credo sempre che posso vincere, domani non sarà diverso. È vero che affrontiamo una grandissima squadra ma perché non possiamo pensare di vincere? Dobbiamo rispettare la nostra strategia, essere rigorosi, sapere che per vincere dobbiamo difendere bene e come squadra. Arriviamo qui e vogliamo essere il Milan, fare il nostro gioco. È difficile ma possiamo avere questa ambizione”.
Su Leao:
“Leao è abituato a giocare questo tipo di partita, così come deve essere. Quello che penso che è importante è che domani deve stare bene e motivato per fare la differenza, essere speciale: è quello che io voglio e quello che tutti noi vogliamo”.
Anche il Real, ha detto Ancelotti, non ha ancora un’identità precisa…
“Penso di sì. Sono squadre diverse, giocatori diversi. Carlo ha già tempo qui, l’80% della squadra è sempre la stessa. Magari lui parla di inserire i nuovi giocatori. Per noi è diverso: allenatore nuovo, è cambiato il modo di giocare. Stiamo creando questa identità ma abbiamo bisogno di tempo. Ma comunque si nota la crescita della squadra e la nascita di questa identità”.