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Aridaje Paulo. Da Dzeko e Leao, l'errore sta sempre lìTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 3 novembre 2024, 20:00Primo Piano
di Lorenzo De Angelis
per Milannews.it

Aridaje Paulo. Da Dzeko e Leao, l'errore sta sempre lì

Da un po' di tempo a questa parte Paulo Fonseca sta portando avanti la sua idea secondo la quale il Milan conta più di tutto e tutti. Non importa chi o cosa, il bene del club rossonero viene messo davanti a la qualunque, anche a costo di prendere decisioni importanti che possano smuovere la quiete dell'ambiente rossonero (e non). 

C'è da dire che sotto questo punto di vista l'allenatore portoghese è sempre stato molto coerente, visto e considerato che ha già fatto tanto nel corso di questi suoi primi 4 mesi di gestione. Dall'esclusione di Theo a Roma contro la Lazio alle ultime di Fikayo Tomori, passando per la punizione a Tammy Abraham post Firenze fino ad arrivare al caso (non caso) di Rafael Leao. 

Anche contro il Monza Paulo Fonseca ha preferito Noah Okafor al portoghese, giustificando la terza panchina consecutiva del numero 10 come una scelta preventiva in vista dell'affascinante e suggestiva sfida di martedì sera al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid. Leao contro i Blancos dovrebbe dunque tornare nell'undici titolare del Milan, o almeno questo è quello che avrebbe detto il tecnico rossonero al termine della partita dell'U-Power Stadium ("È pronto per Madrid? Sì, credo sia pronto”), anche se bisognerà capire quanta verità, o bluff, c'è dietro queste dichiarazioni. 

Nel momento in cui Leao dovesse partire dalla panchina anche contro il Real Madrid, Paulo Fonseca non potrebbe nascondersi dietro più a nulla, ritrovandosi in una situazione piuttosto delicata da gestire che ha vissuto già ai tempi di Roma con Edin Dzeko, a meno che non ci si ritrovi già, cosa piuttosto probabile. 

ARIDAJE PAULO -  Quando il Milan ha scelto Paulo Fonseca è perché voleva un allenatore intenso quanto tale piuttosto che un manager. Alla fine dei conti la dirigenza rossonera si è ritrovata in panchina proprio un profilo del genere, considerato quanto sta succedendo in queste settimane all'interno dello spogliatotoio di Milanello. Fonseca ha messo sull'attenti tutti, soprattutto Rafael Leao, creando una situazione molto simile a quella che dovette gestire (male) ai tempi della Roma con Edin Dzeko. 

Proprio come successe in giallorosso, l'allenatore portoghese si è oggi messo contro la stella, l'uomo copertina di squadra, e che non ci vengano a raccontare la storia che in realtà non esiste nessun caso, anche perché i due non sembrerebbero parlare la stessa lingua, nonostante siano connazionali. 

In quel caso lo scontro con Edin Dzeko nacque per delle incomprensioni di campo che portarono addirittura allo scontro verbale fra i due dopo un Roma-Spezia di Coppa Italia...ma con Leao? L'atteggiamento in campo del numero 10 sicuramente avrà svolto un ruolo fondamentale nella faccenda, ma l'impressione è che al portoghese potrebbero non essere andate giù le dichiarazioni della stella del suo Milan nel corso dell'ultima sosta per le nazionali, perché guarda caso le panchine, quelle serie, sono iniziate proprio dal rientro da questa. 

Leao come Dzeko, o Fonseca 2024 come Fonseca 2021 dunque. Poco cambia alla fine, perché il sunto della storia è sempre lo stesso. Campione contro allenatore, al quale alla fine spetta sempre l'ultima parola e scelta, a meno che la società non si schieri esplicitamente verso l'una o l'altra fazione. Così come a Roma, Fonseca anche oggi gode del totale appoggio della dirigenza Milan, consapevole però che non si può permettere di sciupare e svalutare un patrimonio come Rafael Leao. A questo punto sorge spontaneo domandarsi di chi potrebbe essere la colpa, da cosa nasce cosa, ma considerata la recidività di Paulo Fonseca a situazioni del genere, chi sta scrivendo forse una risposta ce l'avrebbe

LEAO COME LOFTUS E MUSAH - Che Paulo Fonseca non commetta lo stesso errore fatto a Roma con Edin Dzeko, che scartato quasi come se fosse l'ultima ruota del carro, ha dimostrato tanto prima con la maglia dell'Inter ed oggi con quella del Fenerbahce di José Mourinho. Che Rafael Leao non venga definito un giocatore "normale", perché alla fine non lo è. È croce e delizia, sicuramente, ma è pur sempre il numero 10 del Milan. 

A fronte di questo particolare scalpore hanno fatto le dichiarazioni dell'allenatore portoghese nel post partita di Monza. Più nello specifico, durante la conferenza stampa, l'ex Lille ha detto che "Leao per me è come Musah e Loftus, lo status non va in campo", quando in realtà spesso questo 'status' ha un peso specifico, anche nella psicologia degli avversari. 

Chissà come il numero 10 avrà recepito e reagito a questa parole, ma soprattutto chissà se queste possano avere delle ripercussioni nello spogliatoio, lo stesso che a Fonseca sfuggì di pericolosamente di mano ai tempi della Roma.