God bless Chris Pulisic, player that I love
"God bless America, land that I love. Stand beside her and guide her. Through the night, with the light from above". Inizia così una delle più celebri canzoni patriottiche americane. Una melodia che se andate allo Yankee Stadium nel Bronx - sì proprio dove giocano quei New York Yankees così tanto celebrati dal Milan per le partnership strette vicendevolmente - risuona un po' all'improvviso tra il sesto e settimo inning delle partite di baseball (ovvero alla fine del secondo terzo di gara, per i meno pratici). Forse una canzone che oggi, per le lugubri stradine di Milanello bagnate dalla pioggia e dal caos che vive attualmente il Milan tra atteggiamenti inadatti e sopra le righe, scelte tattiche (del mister) e gestionali (della società) discutibili, dovrebbe risuonare più o meno così, come un inno di speranza per i tifosi rossoneri: "God bless Chris Pulisic, player that I love. Stand beside him and guide him. Through the night, with the light from above".
Player that I love
Se a qualsiasi tifoso oggi gli venisse chiesto chi è il giocatore più forte del MIlan, la risposta sarebbe scontata: Christian Pulisic. Il giocatore americano è l'unico rossonero a cui, giunti alla seconda pausa per le Nazionali, non si può imputare davvero nulla, se non - forse - di essere troppo buono con i suoi compagni, vedi i rigori scippati da due compagni su cui non ha rivendicato il proprio diritto di tirarli (come da decisione dell'allenatore). In campo è quello che sta offrendo il rendimento migliore e più continuo di tutti, dalla prima giornata. In nove partite stagionali ha segnato 6 gol e 2 assist, lanciato per superare la sua miglior stagione della carriera dell'anno passato. Rispetto al suo arrivo a Milano, Christian è presente in ogni momento della partita e sa essere decisivo sempre e contro tutti: dal Venezia al Liverpool, dall'Inter alla Fiorentina. Ci mette attitudine e non si sbottona mai nè con il mister nè con i compagni, come invece capitato ad altri membri della rosa. Ed è per tutte queste ragioni che Pulisic è il vero top player del Milan ed è anche il giocatore che i tifosi del Milan stanno imparando ad amare.
Stand beside him and guide him. Through the night, with the light from above
Al momento, forse sorretto dal contributo di Maignan e Gabbia, il numero 11 rossonero rappresenta la vera grande speranza rossonera per questa stagione e per il prossimo futuro, in un momento della stagione in cui guardare in avanti con positività - sportivamente parlando, questo non va mai dimenticato - è davvero dura. Il Milan è riuscito nell'impresa di bruciarsi l'effetto del derby vinto e lo ha fatto con prestazioni e comportamenti egoistici di molti dei suoi giocatori più rappresentativi, con scelte tattiche discutibili, con una totale assenza di difesa dell'allenatore o presa di posizione da parte della dirigenza quando sono tornate le difficoltà nelle ultime due gare. Dunque, a oggi, veramente Pulisic è Capitan America, altro simbolo della cultura americana super inflazionato: un capopolo che dall'aiuto di dio (quello metaforico del calcio, stiamo pur sempre parlando di sport) deve essere protetto e con il suo sostegno deve guidare i rossoneri fuori dalle tenebre notturne in cui rischiano di rimanere impantanati.