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Biasin: "I milanisti sono delusi non tanto o solo per i risultati, ma per una sensazione di disordine generale"TUTTO mercato WEB
mercoledì 9 ottobre 2024, 15:50News
di Antonello Gioia
per Milannews.it

Biasin: "I milanisti sono delusi non tanto o solo per i risultati, ma per una sensazione di disordine generale"

Fabrizio Biasin, giornalista, si è così espresso nel suo editoriale su TMW sul momento del Milan: "La sosta è tra noi e che ci volete fare. Speriamo che passi in fretta. Signore e signori, siamo al paradosso arbitrale: in Italia esistono due regolamenti, uno in area di rigore e uno fuori. E infatti i fischietti non ci stanno capendo più una mazza, perché “fuori” certi interventi da quattro soldi li lasciano (giustamente) correre, ma “dentro” non possono, perché il regolamento dice “codesto è rigore! C’è lo steponfut!”. E allora finisce che un arbitro coerente con il suo metro faccia la figura del pirla perché oh, dentro l’area quello è fallo. Morale: i nostri arbitri forse non sono perfetti, ma di sicuro aver generato sto po-po di “tariffario” in area di rigore non li sta aiutando.

L’ammutinamento sui calci di rigore in casa Milan è una roba non banale. Cioè, si può perdere una partita e figuriamoci contro la bella Fiorentina dell’altra sera, ma non è ammissibile tutto il resto. Non è ammissibile vedere un capitano che sbaglia un rigore fregandolo al compagno di squadra e si fa cacciare a partita archiviata. Non è ammissibile vedere un difensore che salta per acchiappare un pallone da offrire al suo “amichetto” (Abraham) ma non salta abbastanza quando si tratta di non far segnare un gol ai suoi avversari. Non è ammissibile che Fonseca non riesca a farsi rispettare. Non è ammissibile che nessuno parli nel post gara se non Gabbia, tra i pochi giocatori rossoneri che sembra aver capito cosa significa essere un giocatore “da Milan”. Se i tifosi del Diavolo in questo momento sono delusi non è tanto o solo per i risultati (in fondo la classifica è cortissima), ma per una sensazione di “disordine generale” a cui non sono storicamente abituati".