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Lecce, Corvino: "Oltre ai risultati mancava anche identità"
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11.05 - Ventiquattro ore fa l'esonero di Gotti, ora Pantaleo Corvino parla in conferenza stampa per fare il punto sulla situazione in casa Lecce. Diretta scritta delle sue parole su TMW.
11.30 - Parte Corvino.
"Non riesco a dare il meglio di me in questi momenti. Non fa parte del mio DNA esonerare gli allenatori. Cerco sempre di tutelare le scelte che un club. Gli esoneri non li impone l'area tecnica. Sono decisioni che si condividono con la società. Ci sono momenti della stagione dove ogni club fa delle analisi. Le abbiamo fatte dopo 12 giornate. Io sono un responsabile e mi confronto con la proprietà. Negli ultimi anni non siamo mai stati nelle ultime tre. Al primo anno abbiamo subito pochissimi gol. Abbiamo sempre vantato una buona differenza reti. Ora dopo 12 giornate ci troviamo a commentare una squadra che ha cambiato spesso identità, è in zona retrocessione e con la peggiore differenza reti del campionato. Non è che noi non possiamo essere in zona retrocessione, fa parte del nostro DNA. Se oltre ai risultati non c'è manco un'identità bisogna riflettere. Il presidente ha detto che come società non vuole avere scrupoli: neanche noi area tecnica. Delle decisioni possono portare ad errori. Chi non commette errori? Sono arrivato dalla terza categoria alla Champions facendo errori. Ho tenuto 9 volte il Lecce in Serie A facendo errori".
Iniziano le domande dei giornalisti.
Come mai un pluriennale a Gotti conoscendo la vostra prudenza? Cos'è successo in queste settimane?
"In quel momento avevamo pensato fosse giusto fare un biennale. Oggi, alla luce di quanto prima detto, qualcuno può dire che abbiamo fatto un errore. Se lo abbiamo fatto, gli errori nella vita si fanno".
Chi aveva deciso di mettere fuori rosa Sansone?
"Chi lo aveva portato a Lecce, lo spirito santo? Non stava bene questa estate, ha avuto un problema al collo".
Blin è stato sostituito male?
"Pierret prima dell'infortunio aveva fatto bene. Berisha può giocare lì, così come Coulibaly. Ora parlo della squadra. Sono convinto che Guilbert è pari a Gendrey. Pongracic è andato via ed è arrivato un nazionale. Gli altri nove che hanno giocato venerdì c'erano gli anni scorsi. Non c'è Almqvist? C'è Dorgu. Quando si inizia a perdere una identità bisogna intervenire. Sappiamo che non è possibile avere il consenso di tutti, proveremo a convincerli col lavoro. Può darsi che continueremo a sbagliare ma fa parte dell'uomo sbagliare. Gli errori però si valutano a fine stagione. Noi crediamo di aver confermato otto undicesimi e di aver preso giocatori di belle speranze. In Serie A anche se paghi 2-3 milioni un giocatore nessuno ti dà certezze. Noi questo possiamo fare, se ci accettate così coi nostri errori andiamo avanti".
Nella scelta dell'allenatore privilegiate l'aspetto tecnico o caratteriale?
"Quando per tre anni hai attraversato un strada che ti ha portato sempre a Roma, poi la cambi e vedi che trovi ostacoli allora capisci che forse non bisogna continuare in un certo modo. Allora io voglio una persona da campo. Voglio un allenatore che mi dia delle risposte".
Ritenete che il mercato sia stato sufficiente per essere competitivi?
"Riteniamo di fare il meglio con quello che possiamo fare. Abbiamo tenuto otto-undicesimi dei titolari. Tre giocatori sono stati sostituiti da Guilbert, uno tra Pierret, Kaba e Coulibaly, e un altro da Dorgu... pensiamo di aver fatto il massimo. Se pensate che abbiamo fatto danni, pensatelo. Abbiamo dato fiducia a giocatori che hanno fatto bene".
Arriverà Giampaolo?
"Siamo venuti qui per parlare di un'altra situazione. Il nome lo potrei fare se avessimo gli accordi firmati".
Il gruppo è unito?
"Tutti ci teniamo al Lecce. Mancavano pochi attimi alla fine della partita e Rebic ha stimolato Coulibaly ad alzarsi perchè voleva vincere".
Prende la parola.
"Noi abbiamo difeso allenatori che hanno perso sei partite di seguito e ora lottano per lo scudetto".
C'è stato un problema con gli infortuni?
"Oggi siamo venuti qui per parlare dell'esonero dell'allenatore. Tutto è migliorabile. Se c'è qualcosa che alle volte non va dobbiamo capire cosa non va e dobbiamo migliorare. Siamo partiti dalla B, non si può migliorare ogni aspetto subito. Ci vuole tempo. Si prende atto, tutto si può migliorare".
11.30 - Parte Corvino.
"Non riesco a dare il meglio di me in questi momenti. Non fa parte del mio DNA esonerare gli allenatori. Cerco sempre di tutelare le scelte che un club. Gli esoneri non li impone l'area tecnica. Sono decisioni che si condividono con la società. Ci sono momenti della stagione dove ogni club fa delle analisi. Le abbiamo fatte dopo 12 giornate. Io sono un responsabile e mi confronto con la proprietà. Negli ultimi anni non siamo mai stati nelle ultime tre. Al primo anno abbiamo subito pochissimi gol. Abbiamo sempre vantato una buona differenza reti. Ora dopo 12 giornate ci troviamo a commentare una squadra che ha cambiato spesso identità, è in zona retrocessione e con la peggiore differenza reti del campionato. Non è che noi non possiamo essere in zona retrocessione, fa parte del nostro DNA. Se oltre ai risultati non c'è manco un'identità bisogna riflettere. Il presidente ha detto che come società non vuole avere scrupoli: neanche noi area tecnica. Delle decisioni possono portare ad errori. Chi non commette errori? Sono arrivato dalla terza categoria alla Champions facendo errori. Ho tenuto 9 volte il Lecce in Serie A facendo errori".
Iniziano le domande dei giornalisti.
Come mai un pluriennale a Gotti conoscendo la vostra prudenza? Cos'è successo in queste settimane?
"In quel momento avevamo pensato fosse giusto fare un biennale. Oggi, alla luce di quanto prima detto, qualcuno può dire che abbiamo fatto un errore. Se lo abbiamo fatto, gli errori nella vita si fanno".
Chi aveva deciso di mettere fuori rosa Sansone?
"Chi lo aveva portato a Lecce, lo spirito santo? Non stava bene questa estate, ha avuto un problema al collo".
Blin è stato sostituito male?
"Pierret prima dell'infortunio aveva fatto bene. Berisha può giocare lì, così come Coulibaly. Ora parlo della squadra. Sono convinto che Guilbert è pari a Gendrey. Pongracic è andato via ed è arrivato un nazionale. Gli altri nove che hanno giocato venerdì c'erano gli anni scorsi. Non c'è Almqvist? C'è Dorgu. Quando si inizia a perdere una identità bisogna intervenire. Sappiamo che non è possibile avere il consenso di tutti, proveremo a convincerli col lavoro. Può darsi che continueremo a sbagliare ma fa parte dell'uomo sbagliare. Gli errori però si valutano a fine stagione. Noi crediamo di aver confermato otto undicesimi e di aver preso giocatori di belle speranze. In Serie A anche se paghi 2-3 milioni un giocatore nessuno ti dà certezze. Noi questo possiamo fare, se ci accettate così coi nostri errori andiamo avanti".
Nella scelta dell'allenatore privilegiate l'aspetto tecnico o caratteriale?
"Quando per tre anni hai attraversato un strada che ti ha portato sempre a Roma, poi la cambi e vedi che trovi ostacoli allora capisci che forse non bisogna continuare in un certo modo. Allora io voglio una persona da campo. Voglio un allenatore che mi dia delle risposte".
Ritenete che il mercato sia stato sufficiente per essere competitivi?
"Riteniamo di fare il meglio con quello che possiamo fare. Abbiamo tenuto otto-undicesimi dei titolari. Tre giocatori sono stati sostituiti da Guilbert, uno tra Pierret, Kaba e Coulibaly, e un altro da Dorgu... pensiamo di aver fatto il massimo. Se pensate che abbiamo fatto danni, pensatelo. Abbiamo dato fiducia a giocatori che hanno fatto bene".
Arriverà Giampaolo?
"Siamo venuti qui per parlare di un'altra situazione. Il nome lo potrei fare se avessimo gli accordi firmati".
Il gruppo è unito?
"Tutti ci teniamo al Lecce. Mancavano pochi attimi alla fine della partita e Rebic ha stimolato Coulibaly ad alzarsi perchè voleva vincere".
Prende la parola.
"Noi abbiamo difeso allenatori che hanno perso sei partite di seguito e ora lottano per lo scudetto".
C'è stato un problema con gli infortuni?
"Oggi siamo venuti qui per parlare dell'esonero dell'allenatore. Tutto è migliorabile. Se c'è qualcosa che alle volte non va dobbiamo capire cosa non va e dobbiamo migliorare. Siamo partiti dalla B, non si può migliorare ogni aspetto subito. Ci vuole tempo. Si prende atto, tutto si può migliorare".
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