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Lazio, Vecino: "Gigot il più cattivo. Al primo allenamento Pedro gli ha detto di calmarsi"
Matias Vecino, centrocampista della Lazio, è intervenuto al microfono di Lalaziasiamonoi.it per un'intervista esclusiva, nel corso della quale si è soffermato anche sulle ambizioni della squadra: "Siamo solo all’inizio di un percorso nuovo, in cui sono arrivati tanti giocatori e un allenatore diverso. Dobbiamo goderci il momento, continuare a pedalare come stiamo facendo e pensare partita dopo partita. Non c’è tempo per fare altro. Ora è andata via quasi metà della squadra con le nazionali, è normale che avremo meno giorni per preparare la prossima gara. Dobbiamo pensarla così, è un concetto che ci trasmette anche il mister e penso che sta portando dei buoni risultati”.
Fisicamente come sta la squadra? A Monza eravate leggermente più affaticati del solito dopo una lunga serie di partite
“È normale, era la settima partita in ventuno giorni circa. Avevamo giocato lunedì contro il Cagliari, poi giovedì contro il Porto, che è stata una gara molto intensa, e domenica alle 18 a Monza. È normale concedere più del solito l’ultima mezz’ora perché abbiamo trovato anche una squadra che ha avuto otto giorni per prepararsi. Se avessimo fatto il 2-0 l’avremmo potuta sicuramente gestire in modo diverso. Ci sta soffrire, l’importante è rimanere sempre compatti e combattere fino all’ultimo come abbiamo fatto, al di là della stanchezza. Poi credo che loro non abbiano avuto molte occasioni, eccetto per una di testa che ha parato Ivan (Provedel, ndr). Abbiamo concesso un po’ di campo, ma non hanno creato tantissimo”.
La Lazio a metà novembre è prima nella maxi-classifica di Europa League e seconda in campionato. Secondo te questa squadra ha più un profilo europeo o in prospettiva può andare più a fondo in Serie A?
“Per come stanno andando adesso le cose, la squadra ha dimostrato che sa giocare sia in campionato che nelle competizioni europee. È stato bravo il mister a ruotare diversi giocatori, anche perché non è facile scendere in campo ogni tre giorni. Non c’è nessuno che riesca a fare tutte le partite, è impossibile. Noi dobbiamo pensare a obiettivi brevi, al filotto di 6/7 gare che avremo con scontri importanti. Poi a fine anno vedremo dove siamo arrivati”.
Questa è una Lazio anche un po’ ‘cattiva’? Quali sono i tre giocatori più aggressivi in rosa? Uno per esempio è Guendouzi, ma anche Vecino…
“Il più cattivo per me è Gigot. Il primo allenamento ha fatto due-tre entrate e Pedro gli ha dovuto dire di stare più calmo. Lui è aggressivo, mi piace, è tosto. Anche Gila quando va in scivolata. Lo stesso vale per Marusic, in allenamento è pulito, non fa interventi brutti, ma quando la palla è alta è dura andare a saltare con lui. È un muro. Dal mio punto di vista questi sono i tre che vorrei sempre evitare (ride, ndr)”.
Fisicamente come sta la squadra? A Monza eravate leggermente più affaticati del solito dopo una lunga serie di partite
“È normale, era la settima partita in ventuno giorni circa. Avevamo giocato lunedì contro il Cagliari, poi giovedì contro il Porto, che è stata una gara molto intensa, e domenica alle 18 a Monza. È normale concedere più del solito l’ultima mezz’ora perché abbiamo trovato anche una squadra che ha avuto otto giorni per prepararsi. Se avessimo fatto il 2-0 l’avremmo potuta sicuramente gestire in modo diverso. Ci sta soffrire, l’importante è rimanere sempre compatti e combattere fino all’ultimo come abbiamo fatto, al di là della stanchezza. Poi credo che loro non abbiano avuto molte occasioni, eccetto per una di testa che ha parato Ivan (Provedel, ndr). Abbiamo concesso un po’ di campo, ma non hanno creato tantissimo”.
La Lazio a metà novembre è prima nella maxi-classifica di Europa League e seconda in campionato. Secondo te questa squadra ha più un profilo europeo o in prospettiva può andare più a fondo in Serie A?
“Per come stanno andando adesso le cose, la squadra ha dimostrato che sa giocare sia in campionato che nelle competizioni europee. È stato bravo il mister a ruotare diversi giocatori, anche perché non è facile scendere in campo ogni tre giorni. Non c’è nessuno che riesca a fare tutte le partite, è impossibile. Noi dobbiamo pensare a obiettivi brevi, al filotto di 6/7 gare che avremo con scontri importanti. Poi a fine anno vedremo dove siamo arrivati”.
Questa è una Lazio anche un po’ ‘cattiva’? Quali sono i tre giocatori più aggressivi in rosa? Uno per esempio è Guendouzi, ma anche Vecino…
“Il più cattivo per me è Gigot. Il primo allenamento ha fatto due-tre entrate e Pedro gli ha dovuto dire di stare più calmo. Lui è aggressivo, mi piace, è tosto. Anche Gila quando va in scivolata. Lo stesso vale per Marusic, in allenamento è pulito, non fa interventi brutti, ma quando la palla è alta è dura andare a saltare con lui. È un muro. Dal mio punto di vista questi sono i tre che vorrei sempre evitare (ride, ndr)”.
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