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Lazio, Vecino: "Galatasaray a un passo? Il problema era Muslera... Non penso al rinnovo"
Il centrocampista uruguaiano Matias Vecino ha rilasciato una lunga intervista ai taccuini de 'Lalaziosiamonoi' e, tra le altre cose, ha parlato di quando nel 2023 è stato molto vicino al trasferimento al Galatasaray: “Il grande problema è che ho un amico, Fernando Muslera, a cui manco tanto. E visto che non ci vediamo più in Nazionale prova sempre a portarmi là in Turchia (ride, ndr.). È stato un periodo dell’anno scorso, il Galatasaray aveva fatto un’offerta alla Lazio e sembrava potesse concretizzarsi, ma poi alla fine sono rimasto qui. Era anche l’ultimo giorno di mercato, era complicato. È andata così come doveva andare. Con Muslera ci vediamo sempre in Uruguay quando ci sono le vacanze (ride, ndr)”.
Sul rinnovo del contratto in scadenza a giugno, questo il pensiero di Vecino: "Ha pensato al rinnovo? Sinceramente ancora no. In questo momento della mia carriera cerco di godermi il momento perché non so ancora quanti anni giocherò. Lo stesso vale per Pedro. Noi stiamo bene qui, ci stiamo divertendo, ma il calcio cambia molto velocemente, soprattutto per i risultati. Quello che pensiamo oggi tra qualche mese potrebbe essere totalmente diverso. Io mi sento bene da quando sono arrivato qui alla Lazio, per quello che sarà l’anno prossimo vedremo. Ancora non lo so".
E infine una battuta sulla sua carriera una volta appesi gli scarpini al chiodo: "Stai pensando a diventare allenatore? Sì, è una cosa a cui penso. Mi piace il calcio, guardo tante partite, ma la vita che fanno gli allenatori non è semplice. Li vedo troppo stressati, soffrono, non so se è quello che vorrei. Sicuramente nel calcio farò qualcosa perché è quello a cui ho dedicato tutta la mia vita. Non so se farò proprio l’allenatore, magari tra qualche anno cambio idea”.
Sul rinnovo del contratto in scadenza a giugno, questo il pensiero di Vecino: "Ha pensato al rinnovo? Sinceramente ancora no. In questo momento della mia carriera cerco di godermi il momento perché non so ancora quanti anni giocherò. Lo stesso vale per Pedro. Noi stiamo bene qui, ci stiamo divertendo, ma il calcio cambia molto velocemente, soprattutto per i risultati. Quello che pensiamo oggi tra qualche mese potrebbe essere totalmente diverso. Io mi sento bene da quando sono arrivato qui alla Lazio, per quello che sarà l’anno prossimo vedremo. Ancora non lo so".
E infine una battuta sulla sua carriera una volta appesi gli scarpini al chiodo: "Stai pensando a diventare allenatore? Sì, è una cosa a cui penso. Mi piace il calcio, guardo tante partite, ma la vita che fanno gli allenatori non è semplice. Li vedo troppo stressati, soffrono, non so se è quello che vorrei. Sicuramente nel calcio farò qualcosa perché è quello a cui ho dedicato tutta la mia vita. Non so se farò proprio l’allenatore, magari tra qualche anno cambio idea”.
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