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Il 4-2-3-1, gli assist di Nuno Tavares, le reti di Dia e Castellanos: i segreti della Lazio di Baroni
Sei vittorie, un pareggio e due sconfitte. La Lazio di mister Marco Baroni ha ingranato bene e in fretta, superando a suon di risultati importanti e prestazioni convincenti anche le più rosee aspettative dell'estate. Non era facile, non era affatto facile dopo la tempesta di polemiche e incertezze che aveva travolto l'annuncio del toscano ex Verona come nuovo tecnico biancoceleste. Critiche che Baroni e i suoi sono riusciti, almeno per adesso, a trasformare invece in complimenti, applausi e quarto posto in classifica a quota 13 punti. Gli stessi della Juve, tanto per capirci per meglio.
Fatta eccezione per le due sconfitte rimediate in casa di Udinese e Fiorentina, entrambe per 2-1, la Lazio è stata fermata all'Olimpico dal Milan (2-2) e poi ha sempre vinto, sia in campionato sia in coppa. Il frutto, questo, del giusto mix che mister Baroni è riuscito a costruire tra nuovi acquisti e leader del ciclo precedente. In campo col 4-2-3-1, la squadra capitolina ha scoperto ad esempio un determinante Nuno Tavares (già 5 assist) e un Boulaye Dia fin da subito in stato di grazia (già 5 reti), oltre ad aver (ri)scoperto uno Zaccagni sempre più leader, un Taty Castellanos in grande crescita (capocannoniere insieme all'ex Salernitana, anch'egli a quota 5 gol) e un Pedro in versione highlander (due gol preziosi nelle ultime due contro Nizza e soprattutto Empoli).
Un momento d'oro che Baroni ha commentato con grande umiltà e intelligenza, proprio dopo il 2-1 contro l'Empoli di domenica pomeriggio: "Siamo ambiziosi, come lo è la società. Dobbiamo lavorare e creare un'identità forte che stiamo creando, se ti fermi a guardare la classifica è un errore. Ci piace l'entusiasmo, ma bisogna tenere i piedi per terra, senza perdere i dettagli sulle piccole cose".
Fatta eccezione per le due sconfitte rimediate in casa di Udinese e Fiorentina, entrambe per 2-1, la Lazio è stata fermata all'Olimpico dal Milan (2-2) e poi ha sempre vinto, sia in campionato sia in coppa. Il frutto, questo, del giusto mix che mister Baroni è riuscito a costruire tra nuovi acquisti e leader del ciclo precedente. In campo col 4-2-3-1, la squadra capitolina ha scoperto ad esempio un determinante Nuno Tavares (già 5 assist) e un Boulaye Dia fin da subito in stato di grazia (già 5 reti), oltre ad aver (ri)scoperto uno Zaccagni sempre più leader, un Taty Castellanos in grande crescita (capocannoniere insieme all'ex Salernitana, anch'egli a quota 5 gol) e un Pedro in versione highlander (due gol preziosi nelle ultime due contro Nizza e soprattutto Empoli).
Un momento d'oro che Baroni ha commentato con grande umiltà e intelligenza, proprio dopo il 2-1 contro l'Empoli di domenica pomeriggio: "Siamo ambiziosi, come lo è la società. Dobbiamo lavorare e creare un'identità forte che stiamo creando, se ti fermi a guardare la classifica è un errore. Ci piace l'entusiasmo, ma bisogna tenere i piedi per terra, senza perdere i dettagli sulle piccole cose".
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