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tmw / lazio / Editoriale
Baroni, i nuovi e i "vecchi" arrivati: è una Lazio che cresce bene!
sabato 5 ottobre 2024, 07:30Editoriale
di Lalaziosiamonoi Redazione
per Lalaziosiamonoi.it

Baroni, i nuovi e i "vecchi" arrivati: è una Lazio che cresce bene!

Godi popolo, questa Lazio è da applausi! La squadra di Baroni vince e convince, infila la seconda vittoria consecutiva in Europa League e si erge in testa alla classifica con una differenza reti super (+6). Tre gol alla Dinamo Kiev, quattro al Nizza e nel mezzo pure il tris rifilato al Torino. Ora l’Empoli, di nuovo all’Olimpico (e stavolta le previsioni dicono sole), per chiudere al meglio questo primo tour de force stagionale e andare alla sosta con il morale alle stelle. Non sarà facile, perché l’Empoli sta giocando bene ed è ancora imbattuto in stagione. Ma se c’è una dote che la Lazio di Baroni sta mettendo in mostra è proprio l’umiltà, la capacità di approcciare ogni impegno senza sottovalutare l’avversario e aggredendo subito la partita. Merito del tecnico che parla bene e agisce ancora meglio. Baroni non cerca mai alibi, si prende le responsabilità delle scelte, sta coinvolgendo tutti i giocatori in rosa, mostra coraggio e lo sta trasmettendo al gruppo. La Lazio sta diventando squadra, squadra vera. Non solo nell’espressione di gioco, ma anche e soprattutto nell’atteggiamento. È un gruppo solido, che s’aiuta, che non fa polemiche, che non cerca il personalismo, che sta capendo che è la maglia che viene prima e non il nome che c’è sulle spalle.

NUOVI SUL PEZZO - Un concetto che la società ha voluto imporre da subito, anche a costo di decisioni impopolari, che in estate avevano creato malcontento e diffidenza nei tifosi. Ma chi è dentro Formello vede cose che chi è fuori ovviamente non può notare e alcune scelte erano evidentemente necessarie. Fabiani s’era dato l’input d’abbassare l’età media della rosa, di inserire giocatori affamati, vogliosi di conquistare spazio e fiducia e di smentire gli scettici. Il mercato sta dando i suoi frutti: Dia e Nuno Tavares hanno dato da subito risposte importanti, diventando giocatori fondamentali nello scacchiere laziale. Dele-Bashiru e Tchaouna vanno ancora a sprazzi, ma Baroni ha avvertito: « Sono ragazzi giovani, vengono da realtà diverse, hanno fatto un salto importante e vanno aspettati ». Il nigeriano è un 2001, il francese un 2003, sono patrimoni tecnici da gestire, le qualità però si intravedono tutte. Noslin ha segnato a Torino, s’è ripreso dopo lo scivolone di Amburgo, con l’Empoli potrebbe tornare nelle rotazioni. Castrovilli ha qualità, ma deve ritrovare condizione e fiducia. La sensazione, però, è che il 22 possa solo crescere e dare una mano col passare delle settimane. 

NON MOLLARE MAI - Non è solo l’ultimo mercato, è quello dell’estate scorsa che sta sbocciando definitivamente, portando in dote numeri e qualità che l'anno passato s'erano viste solo a tratti. Di Guendouzi si sapeva, il francese ormai è leader totale, rientrato stabilmente pure nel giro della nazionale francese. Nazionale che s’è preso il Taty a suon di prestazioni e gol. L’argentino sta incantando, con cinque gol e due assist in sette partite giocate fin qui, attaccante totale, in grado di fare tutto lì davanti. Rovella sta diventando sempre più importante in mediana e segnali incoraggianti arrivano anche da Luca Pellegrini e da Isaksen. Mentre Mandas, anche contro il Nizza, ha dimostrato d'essere portiere vero. Segno che la Lazio, pur senza le fanfare che s’odono altrove, sta lavorando bene. Profilo basso, umiltà e cattiveria agonistica: la strada imboccata è quella giusta. Poi a parlare sarà il campo, ma la percezione è che questa sia una squadra con ancora ampi margini di miglioramento, una squadra che culla in se lo spirito combattivo di chi non molla mai. Proprio come urla la Nord in ogni partita. Da questa squadra traspare il veleno della squadra grande che sa vestirsi anche da piccola, che per anni abbiamo solo sognato, anzi invidiato. Quel fuoco sacro che solo chi ha vissuto i campi della gavetta sa trasferire. È il fuoco che arde in Baroni, bravo a cucinare cene da chef con la credenza vuota. È la furia di Fabiani che sa cosa significa la polvere di chi sale dal basso. È una Lazio di prospettiva che in campo è inesauribile come la carica sel suo controverso presidente.

Pubblicato il 3/10