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Maifredi su Motta alla Juve: "Se pensava di fare un copia-incolla col Bologna, allora ha sbagliato"TUTTO mercato WEB
© foto di Balti Touati/PhotoViews
ieri alle 11:30Serie A
di Tommaso Bonan

Maifredi su Motta alla Juve: "Se pensava di fare un copia-incolla col Bologna, allora ha sbagliato"

L'avventura di Gigi Maifredi alla Juventus non fu di quelle da ricordare (una sola stagione, 1990-91), con l'allenatore bresciano che, come Thiago Motta, era reduce da una positiva esperienza al Bologna ma entrambi poi al di sotto delle aspettative in bianconero. Ne ha parlato coì lo stesso Maifredi ai microfoni i Radio 1 Sport: "Credo che se Thiago vuole bene alla Juve deve tirare fuori qualcosa di più. Mi colpiscono le negatività che circondano la Juventus. Una di queste è la sconfitta con l'Atalanta interpretata come un fallimento. Guardate che la Juve aveva già dimostrato di non essere all’altezza per avere velleità in campionato, lo aveva già fatto con le eliminazioni in Champions e Coppa Italia. Inoltre, bisogna tenere conto di tutte le difficoltà che ci sono all’interno: giocatori scontenti, allenatore scontento, giocatori scontenti dell’allenatore. Tutte cose che limitano una squadra che non è così scarsa come si vuol far credere”.

Qualcuno invoca, a difesa del lavoro di Thiago Motta, maggior tempo e maggior pazienza, secondo Maifredi invece ci vuole "più comprensione, di fronte a tutti i cambiamenti che sono stati fatti in società e nella rosa, non si può pretendere che in un solo anno tutto vada al suo posto. Questo è l’anno che servirà per fare una cernita sia tra i giocatori che tra i dirigenti. Ecco, alla società serve una guida forte. Non dico un Boniperti, perché Boniperti è stato unico, ma un qualcuno che agisca alla guida con cognizione di causa. Però se Motta”, ha proseguito Maifredi, “pensava di fare un copia-incolla col Bologna, allora ha sbagliato. Ora è alla Juventus, dove i giocatori hanno un altro potere”.


Analogie e differenze tra le avventure in bianconero di Maifredi e Motta? Maifredi ha ammesso: “Probabilmente io avevo le qualità per guidare la Juve, ma non avevo la testa per gestire tutte le pressioni che c’erano in quell’ambiente. Motta forse s’è fidato troppo delle cose eccezionali fatte a Bologna, senza però pensare che là aveva un gran centrocampo e in più Zirkzee e Calafiori. Alla Juve il centrocampo l’avrebbe dovuto costruire con scelte decise e pazienza e non cambiando uomini ogni partita. Ha sbagliato a pensare di poter riprodurre in bianconero il suo Bologna”.

Cosa farebbe allora Maifredi ora, per cercare di dare una svolta in positivo alla Juventus? “Andare su altri tecnici significherebbe perdere tempo”, ha concluso il tecnico bresciano al microfono di Radio1 Sport, “fossi un dirigente adesso darei queste 10 partite a Motta e anche a Giuntoli come esami imprescindibili per convincere della bontà del progetto. Obiettivo minimo la qualificazione in Champions, altrimenti alla fine della stagione si dovrà per forza procedere con l’ennesimo cambiamento radicale”.