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Prandelli: "Vlahovic non deve essere pensato solo come sponda. Visto Gimenez?"
L'ex allenatore Cesare Prandelli è stato intervistato da Radio Rai nel corso della trasmissione Radio Anch'Io Sport e durante la chiacchierata si è soffermato su vari argomenti, trattando anche il tema delle attuali difficoltà alla Juventus del centravanti Dusan Vlahovic, da lui lanciato con continuità ai tempi della Fiorentina.
Ha detto a tal proposito Prandelli: "L'ho avuto e ho trovato un giocatore di qualità, di personalità, di tecnica. Dusan è un giocatore che non deve essere solo pensato come all'attaccante che fa sponda, che fa muro e che dà la possibilità di aprire l'ampiezza di gioco. Lui è una punta. Parlando in generale degli attaccanti, non dobbiamo perdere la loro imprevedibilità. Ho visto il gol di Gimenez del Milan a Empoli: ha preso palla, ha dribblato, gol con tiro incredibile e tutti hanno detto 'ecco, finalmente un attaccante istintivo'. Noi non ce li abbiamo più. I nostri ragazzi stanno perdendo questa caratteristica. Dobbiamo coniugare l'aspetto didattico a quello istintivo. In questo momento il calcio molto ricercato dal punto di vista del gioco penalizza gli attaccanti. Negli ultimi 15 anni, non abbiamo più prodotto attaccanti, esterni e i nostri 10 perché questa filosofia dello stile di gioco. Va cambiata se vogliamo riprodurre questi giocatori. Ultimamente ci siamo innamorati del sistema di gioco. Retegui è un esempio: è arrivato dall'Argentina, dove ha sempre giocato in quel ruolo di punta. Se gli chiedi di fare sponda e venire incontro lo farà, ma gli fai perdere quell'istinto che l'attaccante ha innato".
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Ha detto a tal proposito Prandelli: "L'ho avuto e ho trovato un giocatore di qualità, di personalità, di tecnica. Dusan è un giocatore che non deve essere solo pensato come all'attaccante che fa sponda, che fa muro e che dà la possibilità di aprire l'ampiezza di gioco. Lui è una punta. Parlando in generale degli attaccanti, non dobbiamo perdere la loro imprevedibilità. Ho visto il gol di Gimenez del Milan a Empoli: ha preso palla, ha dribblato, gol con tiro incredibile e tutti hanno detto 'ecco, finalmente un attaccante istintivo'. Noi non ce li abbiamo più. I nostri ragazzi stanno perdendo questa caratteristica. Dobbiamo coniugare l'aspetto didattico a quello istintivo. In questo momento il calcio molto ricercato dal punto di vista del gioco penalizza gli attaccanti. Negli ultimi 15 anni, non abbiamo più prodotto attaccanti, esterni e i nostri 10 perché questa filosofia dello stile di gioco. Va cambiata se vogliamo riprodurre questi giocatori. Ultimamente ci siamo innamorati del sistema di gioco. Retegui è un esempio: è arrivato dall'Argentina, dove ha sempre giocato in quel ruolo di punta. Se gli chiedi di fare sponda e venire incontro lo farà, ma gli fai perdere quell'istinto che l'attaccante ha innato".
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