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Il mondo Milan sembra cambiato in un attimo. Perché Conceicao vince (e non strappa)
Sergio Conceicao ha cambiato il Milan? Per ora è difficile da dire, anche se nelle due partite di Supercoppa Italiana si è vista davvero un'altra idea di squadra, di gioco, ma anche di carattere. Ritornando forse alle basi, con un modulo molto simile a quello di Paulo Fonseca, liberando forse alcune situazioni che stavano frenando molto la squadra, anziché migliorarla. In particolare Theo Hernandez, autore del gol ieri per la riscossa dallo 0-2 di inizio secondo tempo, poi Leao - acciaccato ma che sembra tornato a divertirsi - e anche Tomori, schierato entrambe le volte da titolare.
Tre che rischiavano di finire in un tritatutto dopo i primi sei mesi. Criticati, forse anche oltre modo, come del resto è stato esagerato il tumulto mediatico verso Paulo Fonseca. Semplicemente il portoghese pagava il fatto di essere stato scelto al posto di Antonio Conte, per una questione di budget (e basta). I milanisti dopo Pioli volevano un allenatore di grido, oppure una vera e propria scommessa rampante. Fonseca era già stato visto alla Roma e non esaltava: in tempi di austerity dove non puoi prendere van Basten o Shevchenko, serve anche ripartire dall'allenatore che può cambiare la visione della squadra e degli obiettivi.
Conceicao invece è arrivato in punta di piedi. Con la difficoltà di partire da subito con due partite chiave, avendo il merito di vincerle. Questo darà credito (moltissimo) all'ex Porto. Cosa che non ha mai avuto Fonseca perché, a differenza di Conceicao, non ha vinto. Non ne ha avuto nemmeno l'occasione, va detto, però quando decidi di metterti contro i migliori giocatori della tua stessa squadra c'è solo un antidoto: vincere. E finora la classifica del Milan non era certo adatta alle proprie ambizioni.
Tre che rischiavano di finire in un tritatutto dopo i primi sei mesi. Criticati, forse anche oltre modo, come del resto è stato esagerato il tumulto mediatico verso Paulo Fonseca. Semplicemente il portoghese pagava il fatto di essere stato scelto al posto di Antonio Conte, per una questione di budget (e basta). I milanisti dopo Pioli volevano un allenatore di grido, oppure una vera e propria scommessa rampante. Fonseca era già stato visto alla Roma e non esaltava: in tempi di austerity dove non puoi prendere van Basten o Shevchenko, serve anche ripartire dall'allenatore che può cambiare la visione della squadra e degli obiettivi.
Conceicao invece è arrivato in punta di piedi. Con la difficoltà di partire da subito con due partite chiave, avendo il merito di vincerle. Questo darà credito (moltissimo) all'ex Porto. Cosa che non ha mai avuto Fonseca perché, a differenza di Conceicao, non ha vinto. Non ne ha avuto nemmeno l'occasione, va detto, però quando decidi di metterti contro i migliori giocatori della tua stessa squadra c'è solo un antidoto: vincere. E finora la classifica del Milan non era certo adatta alle proprie ambizioni.
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