TUTTO mercato WEB
Lecce, Baschirotto: "Giampaolo è molto meticoloso. Dorgu? Farà una grande carriera"
Federico Baschirotto, difensore del Lecce, è intervenuto ai microfoni di Antenna Sud, parlando di tantissimi argomenti, tra cui quello che è successo a Edoardo Bove: "Abbiamo provato sconforto perché questo va oltre i colori della maglia. Quando succedono certe cose si pensa subito alla persona che c'è dietro. È capitato a tanti altri e si spera sempre che non succeda più. Dispiace molto. Abbiamo chiesto alla Lega se dovevamo scendere in campo, loro ci hanno dato conferma perché aveva dato segni positivi. Gli auguriamo di tornare più forte di prima, è un giocatore e una persona come tutti noi. Spero si riprenda presto e stia bene".
La sorprende vedere l'Empoli ancora nella parte sinistra della classifica?
"No, conoscendo l'allenatore che abbiamo avuto. Partimmo forte anche noi, ci siamo stati anche noi in quella parte di classifica. D'Aversa lavora molto bene, non mi sorprende, ma vedremo alla lunga e spero di sorpassarli in futuro".
L'1-1 con la Juventus pone definitivamente fine al periodo di difficoltà iniziato con il 2-2 contro il Parma?
"Io penso che sia finita tempo fa. Il calcio ti mette davanti a un'opportunità ogni settimana per dimostrare, quella è stata già archiviata. Bisogna pensare al presente, né al passato, né al futuro, così si può ottenere grandi obiettivi".
Il Lecce contro la Juventus ha creato palle gol passando attraverso il gioco.
"Sì, è ciò che ci chiede il mister, cercare di partire con il gioco da dietro per creare spazio davanti e generare opportunità".
Con Giampaolo si nota anche una personalità diversa nel voler iniziare il gioco dal basso. Avete accettato questa cosa positivamente?
"Sì, ben volentieri. Ci siamo detti che qualsiasi mister sarebbe arrivato avremmo dovuto seguirlo in tutto e per tutto. Lui ci chiede personalità, che dobbiamo mettere in campo, assumendosi anche dei rischi. Producendo gioco si possono creare più situazioni offensive e cerchiamo di mettere in pratica i suoi consigli".
Spesso attirate la pressione degli altri.
"Sì, aspettiamo magari la pressione degli avversari per cercare degli spazi. Così, una volta che escono, cerchiamo di condurre palla per poi andare a finalizzare".
Giampaolo ha un'idea di calcio complessa, ci vuole tempo per assimilarla?
"È molto meticoloso, ha molte idee di gioco, racchiuderle in così poco tempo è difficile. Giorno dopo giorno, provando e riprovando, si riescono a mettere in pratica le cose, ma farlo velocemente non è semplice".
La difesa a 3 è stata provata in allenamento?
"Il mister vede durante la gara certe cose, cerca di capire quali sono le migliori posizioni per affrontare gli avversari. Ha diverse idee e cambia le carte in tavola in base alla partita".
Il Lecce è una squadra che protesta poco.
"C'è poco da fare, decide l'arbitro, decide il VAR. Molto spesso vado a parlare con il direttore di gara per cercare di capire e ogni volta che chiedo mi dice che stanno controllando, è in buonafede e poi il VAR controlla. A volte viene a favore, a volte no, ma devi stare concentrato in campo su quello che fai. Solitamente ti dicono che più protesti e peggio è, ci hanno detto che vogliono solo parlare con il capitano e andare a rompere le scatole per cercare un fallo che non è, ti crei un po' una situazione così".
Quanto è stato difficile marcare Conceicao?
"È un grande calciatore, sta facendo bene alla Juventus, bisogna fargli i complimenti".
La Juventus poteva darvi fastidio, ma siete stati bravi in difesa.
"Quando lavoriamo così bene dietro bisogna dar merito a tutta la squadra, non è solo grazie a noi, così come quando produciamo meno non è solo colpa degli attaccanti, ma magari il gioco da dietro fatica a partire".
Che potenziale ha Dorgu? È consapevole di ciò che sta facendo?
"Sì, ha margini di crescita enormi. Si è visto crescere giorno dopo giorno, partita dopo partita, si sono notati dall'anno scorso a quest'anno i miglioramenti che ha fatto. Farà una grande carriera. Ha forza sulle gambe, velocità, tecnica, è completo".
Crede che con un'altra maglia sarebbe più facile essere convocati in Nazionale?
"Va in base alle prestazioni in campo, a quello che fai la domenica, magari non subito il primo anno. Penso più a quello che alla maglia, poi certo se giochi a Juventus, Inter e Milan disputi partite in competizioni più importanti e ti vedono in contesti diversi rispetto a quelli di Lecce. Forse un po' per quello, saresti internazionalmente più pronto".
Le manca il gol?
"Sì, ma il campionato è lungo. Vedremo se riuscirò a fare qualche gol, me lo auguro anche per la squadra".
Si rende conto di ciò che sta vivendo oppure in questo lavoro è complicato?
"Sì, grazie all'affetto dei tifosi e per l'importanza che mi ha dato la società facendomi vestire la fascia da capitano. Ogni mattina ringrazio Dio e me stesso, sono contento per quello che sto facendo, sono fortunato. A volte non ti rendi conto, sei sotto i riflettori, ogni settimana giochi, ma se ti fermi un attimo capisci che devi goderti quello che stai facendo perché è qualcosa di importante. Io non mi accontento mai però, cerco di fare sempre qualcosa in più".
La sua mentalità è simile a quella di Cristiano Ronaldo.
"Mi affianco alla sua mentalità al 100%, è l'unica cosa che ho in comune, la voglia di dimostrare. La forza l'ho avuta per la volontà di arrivare contro tutti, contro il mondo, contro gli addetti ai lavori che non credevano in me. La mentalità di dire che io ce la dovevo fare mi ha dato una forza maggiore per risalire la china e arrivare dove sono oggi".
Quanto è maturato umanamente?
"Molto. Da fuori non si capisce, ma da dentro ti dico che non è semplice essere il capitano di una squadra, soprattutto qui che ci sono tanti giocatori di nazionalità diverse e devi capire chi hai davanti, che cosa è meglio per lui. Tanti mi parlano, io cerco di mettermi nei loro panni e di aiutarli. Questo può portare via energie, ma è questo il mio ruolo e mi fa crescere".
Come si trova con Gaspar?
"Stiamo crescendo partita dopo partita, lo vedo anche negli allenamenti, nella comunicazione che oggi è più fluida. Soprattutto per noi difensori è un aspetto fondamentale, vedo questa unione che va sempre meglio, crescerà ancora di più, c'è ancora tanto da fare".
Quanto conta in questo calcio avere una proprietà presente e tutta salentina?
"Per me tantissimo perché Sticchi Damiani ha fatto le fortune del Lecce. Si immedesima, tifa Lecce, capisce le esigenze della società, dei tifosi, dei giocatori. È dentro, è partecipe ed è un valore aggiunto. Il calcio ora va nella direzione di vendere a stranieri che hanno più soldi per investire di più, ma mi auguro il Lecce abbia sempre una figura del posto, quello che sta facendo Sticchi Damiani è incredibile, dobbiamo solo ringraziarlo, rimarrà nella storia. È bello avere un certo rapporto con il presidente, questo ti dà qualcosa in più, cena con noi prima delle partite, è presente".
Che partita si aspetta contro la Roma?
"Loro avranno una pressione maggiore, devono vincere per forza, ma troveranno un Lecce pronto per affrontarli, vogliamo vincere, andremo lì per metterli in difficoltà e cercare i 3 punti".
Anche perché sono gare che senza sbloccarsi diventano difficili per chi deve vincerle.
"Sì, sono in tanti e li senti quando sei in campo, malgrado tu sia concentrato. Magari il nervosismo sale, deve essere un'arma in più per noi".
Quanto è pericoloso Dovbyk?
"Bisogna stare molto attenti, cercherà di concretizzare al 100% qualsiasi occasioni perché sa che sono momenti difficili, dovremo stare molto più attenti".
Come si trova nella difesa a 3?
"Il terzo di difesa l'ho fatto parecchi anni, mi trovo bene, poi sceglierà il mister. Ho fatto sia il centrale che il braccetto, sono a massima disposizione per la squadra, dove mi mette darò il 100% per tifosi, squadra e dirigenti".
Pensate che la lotta salvezza possa essere ancora più folta?
"Le squadre che lottano per la salvezza sono tante, poi dipende dai momenti: puoi decollare o tracollare. Devi stare sempre attento, si vede che il campionato è equilibrato, bisogna stare sul pezzo fino alla fine".
La sorprende vedere l'Empoli ancora nella parte sinistra della classifica?
"No, conoscendo l'allenatore che abbiamo avuto. Partimmo forte anche noi, ci siamo stati anche noi in quella parte di classifica. D'Aversa lavora molto bene, non mi sorprende, ma vedremo alla lunga e spero di sorpassarli in futuro".
L'1-1 con la Juventus pone definitivamente fine al periodo di difficoltà iniziato con il 2-2 contro il Parma?
"Io penso che sia finita tempo fa. Il calcio ti mette davanti a un'opportunità ogni settimana per dimostrare, quella è stata già archiviata. Bisogna pensare al presente, né al passato, né al futuro, così si può ottenere grandi obiettivi".
Il Lecce contro la Juventus ha creato palle gol passando attraverso il gioco.
"Sì, è ciò che ci chiede il mister, cercare di partire con il gioco da dietro per creare spazio davanti e generare opportunità".
Con Giampaolo si nota anche una personalità diversa nel voler iniziare il gioco dal basso. Avete accettato questa cosa positivamente?
"Sì, ben volentieri. Ci siamo detti che qualsiasi mister sarebbe arrivato avremmo dovuto seguirlo in tutto e per tutto. Lui ci chiede personalità, che dobbiamo mettere in campo, assumendosi anche dei rischi. Producendo gioco si possono creare più situazioni offensive e cerchiamo di mettere in pratica i suoi consigli".
Spesso attirate la pressione degli altri.
"Sì, aspettiamo magari la pressione degli avversari per cercare degli spazi. Così, una volta che escono, cerchiamo di condurre palla per poi andare a finalizzare".
Giampaolo ha un'idea di calcio complessa, ci vuole tempo per assimilarla?
"È molto meticoloso, ha molte idee di gioco, racchiuderle in così poco tempo è difficile. Giorno dopo giorno, provando e riprovando, si riescono a mettere in pratica le cose, ma farlo velocemente non è semplice".
La difesa a 3 è stata provata in allenamento?
"Il mister vede durante la gara certe cose, cerca di capire quali sono le migliori posizioni per affrontare gli avversari. Ha diverse idee e cambia le carte in tavola in base alla partita".
Il Lecce è una squadra che protesta poco.
"C'è poco da fare, decide l'arbitro, decide il VAR. Molto spesso vado a parlare con il direttore di gara per cercare di capire e ogni volta che chiedo mi dice che stanno controllando, è in buonafede e poi il VAR controlla. A volte viene a favore, a volte no, ma devi stare concentrato in campo su quello che fai. Solitamente ti dicono che più protesti e peggio è, ci hanno detto che vogliono solo parlare con il capitano e andare a rompere le scatole per cercare un fallo che non è, ti crei un po' una situazione così".
Quanto è stato difficile marcare Conceicao?
"È un grande calciatore, sta facendo bene alla Juventus, bisogna fargli i complimenti".
La Juventus poteva darvi fastidio, ma siete stati bravi in difesa.
"Quando lavoriamo così bene dietro bisogna dar merito a tutta la squadra, non è solo grazie a noi, così come quando produciamo meno non è solo colpa degli attaccanti, ma magari il gioco da dietro fatica a partire".
Che potenziale ha Dorgu? È consapevole di ciò che sta facendo?
"Sì, ha margini di crescita enormi. Si è visto crescere giorno dopo giorno, partita dopo partita, si sono notati dall'anno scorso a quest'anno i miglioramenti che ha fatto. Farà una grande carriera. Ha forza sulle gambe, velocità, tecnica, è completo".
Crede che con un'altra maglia sarebbe più facile essere convocati in Nazionale?
"Va in base alle prestazioni in campo, a quello che fai la domenica, magari non subito il primo anno. Penso più a quello che alla maglia, poi certo se giochi a Juventus, Inter e Milan disputi partite in competizioni più importanti e ti vedono in contesti diversi rispetto a quelli di Lecce. Forse un po' per quello, saresti internazionalmente più pronto".
Le manca il gol?
"Sì, ma il campionato è lungo. Vedremo se riuscirò a fare qualche gol, me lo auguro anche per la squadra".
Si rende conto di ciò che sta vivendo oppure in questo lavoro è complicato?
"Sì, grazie all'affetto dei tifosi e per l'importanza che mi ha dato la società facendomi vestire la fascia da capitano. Ogni mattina ringrazio Dio e me stesso, sono contento per quello che sto facendo, sono fortunato. A volte non ti rendi conto, sei sotto i riflettori, ogni settimana giochi, ma se ti fermi un attimo capisci che devi goderti quello che stai facendo perché è qualcosa di importante. Io non mi accontento mai però, cerco di fare sempre qualcosa in più".
La sua mentalità è simile a quella di Cristiano Ronaldo.
"Mi affianco alla sua mentalità al 100%, è l'unica cosa che ho in comune, la voglia di dimostrare. La forza l'ho avuta per la volontà di arrivare contro tutti, contro il mondo, contro gli addetti ai lavori che non credevano in me. La mentalità di dire che io ce la dovevo fare mi ha dato una forza maggiore per risalire la china e arrivare dove sono oggi".
Quanto è maturato umanamente?
"Molto. Da fuori non si capisce, ma da dentro ti dico che non è semplice essere il capitano di una squadra, soprattutto qui che ci sono tanti giocatori di nazionalità diverse e devi capire chi hai davanti, che cosa è meglio per lui. Tanti mi parlano, io cerco di mettermi nei loro panni e di aiutarli. Questo può portare via energie, ma è questo il mio ruolo e mi fa crescere".
Come si trova con Gaspar?
"Stiamo crescendo partita dopo partita, lo vedo anche negli allenamenti, nella comunicazione che oggi è più fluida. Soprattutto per noi difensori è un aspetto fondamentale, vedo questa unione che va sempre meglio, crescerà ancora di più, c'è ancora tanto da fare".
Quanto conta in questo calcio avere una proprietà presente e tutta salentina?
"Per me tantissimo perché Sticchi Damiani ha fatto le fortune del Lecce. Si immedesima, tifa Lecce, capisce le esigenze della società, dei tifosi, dei giocatori. È dentro, è partecipe ed è un valore aggiunto. Il calcio ora va nella direzione di vendere a stranieri che hanno più soldi per investire di più, ma mi auguro il Lecce abbia sempre una figura del posto, quello che sta facendo Sticchi Damiani è incredibile, dobbiamo solo ringraziarlo, rimarrà nella storia. È bello avere un certo rapporto con il presidente, questo ti dà qualcosa in più, cena con noi prima delle partite, è presente".
Che partita si aspetta contro la Roma?
"Loro avranno una pressione maggiore, devono vincere per forza, ma troveranno un Lecce pronto per affrontarli, vogliamo vincere, andremo lì per metterli in difficoltà e cercare i 3 punti".
Anche perché sono gare che senza sbloccarsi diventano difficili per chi deve vincerle.
"Sì, sono in tanti e li senti quando sei in campo, malgrado tu sia concentrato. Magari il nervosismo sale, deve essere un'arma in più per noi".
Quanto è pericoloso Dovbyk?
"Bisogna stare molto attenti, cercherà di concretizzare al 100% qualsiasi occasioni perché sa che sono momenti difficili, dovremo stare molto più attenti".
Come si trova nella difesa a 3?
"Il terzo di difesa l'ho fatto parecchi anni, mi trovo bene, poi sceglierà il mister. Ho fatto sia il centrale che il braccetto, sono a massima disposizione per la squadra, dove mi mette darò il 100% per tifosi, squadra e dirigenti".
Pensate che la lotta salvezza possa essere ancora più folta?
"Le squadre che lottano per la salvezza sono tante, poi dipende dai momenti: puoi decollare o tracollare. Devi stare sempre attento, si vede che il campionato è equilibrato, bisogna stare sul pezzo fino alla fine".
Altre notizie
Ultime dai canali
fantacalcioPodcast TFC: Il Lecce di Giampaolo al fantacalcio: chi prendere, chi tenere
milanMasala: "Il Milan fa sul serio in una competizione che non ritiene di ripiego"
fantacalcioFantacalcio, Kit Fantaconsigli 15a giornata
perugiaIl Perugia ha blindato il maggior talento della Primavera: c'è la firma di Perugini jr
juventusCol Bologna potrebbe già essere gara decisiva
juventusLA LANTERNA VERDE - Gli alibi stanno a zero alla Juventus: cinque gare da non sbagliare
fantacalcioLe probabili formazioni di Verona-Empoli
atalantaDea, tra sogno e consapevolezza: il secondo posto è solo l’inizio
Primo piano