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16 dicembre 2022, muore Sinisa Mihajlovic a Roma. Dopo tre anni di leucemia
il 16 dicembre del 2022 non si gioca nessuna partita importante. Però a 53 anni la perde Sinisa Mihajlovic, ex allenatore di Bologna, Fiorentina, Sampdoria, Milan e Torino, legato in Italia sin da quando era calciatore, con Roma, Lazio e Inter. Nel 2019 aveva scoperto la sua malattia, una leucemia mieloide acuta, giocando a padel.
A luglio, aveva sentito un dolore all'adduttore, dando colpa appunto agli sforzi dovuti alla partita. I medici del Bologna decisero di insistere per degli approfondimenti. La diagnosi, appunto, diceva leucemia. “Ho passato la notte a piangere e ancora adesso ho lacrime ma non sono di paura. io da martedì andrò in ospedale e non vedo l’ora di iniziare a lottare per guarire. Ho spiegato ai miei giocatori che lotterò per vincere come ho insegnato loro a fare sul campo. Questa sfida la vincerò, non ci sono dubbi. La malattia è in fase acuta e aggressiva ma attaccabile, ci vorrà del tempo ma si guarisce”.
Ha vissuto per tre anni con gli allenamenti seguiti sull'iPad, i giocatori che andavano a trovarlo in ospedale sotto alla finestra per festeggiare una vittoria, il festival di Sanremo con Ibra. La camera ardente viene allestita nei giorni successivi in Campidoglio, facendo affluire migliaia di persone per l'ultimo saluto, con il funerale che viene celebrato nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma, in piazza della Repubblica. Negli ultimi giorni era ricoverato alla clinica Paideia, lasciando la moglie, Arianna, e sei figli.
A luglio, aveva sentito un dolore all'adduttore, dando colpa appunto agli sforzi dovuti alla partita. I medici del Bologna decisero di insistere per degli approfondimenti. La diagnosi, appunto, diceva leucemia. “Ho passato la notte a piangere e ancora adesso ho lacrime ma non sono di paura. io da martedì andrò in ospedale e non vedo l’ora di iniziare a lottare per guarire. Ho spiegato ai miei giocatori che lotterò per vincere come ho insegnato loro a fare sul campo. Questa sfida la vincerò, non ci sono dubbi. La malattia è in fase acuta e aggressiva ma attaccabile, ci vorrà del tempo ma si guarisce”.
Ha vissuto per tre anni con gli allenamenti seguiti sull'iPad, i giocatori che andavano a trovarlo in ospedale sotto alla finestra per festeggiare una vittoria, il festival di Sanremo con Ibra. La camera ardente viene allestita nei giorni successivi in Campidoglio, facendo affluire migliaia di persone per l'ultimo saluto, con il funerale che viene celebrato nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma, in piazza della Repubblica. Negli ultimi giorni era ricoverato alla clinica Paideia, lasciando la moglie, Arianna, e sei figli.
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