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Conte: "Le pressioni me le porto dietro. Juventus? Non facciamo i provinciali"
Antonio Conte e il Napoli, un binomio che per molti spinge gli azzurri a competere per lo scudetto. Del tema ha parlato così lo stesso allenatore salentino, in conferenza stampa alla vigilia della gara contro il Cagliari: "Mi porto dietro una grande pressione. Avendo vinto in passato, fanno 1+1, 2 e si aspettano questo a prescindere. L'avete detto dal primo giorno quando ci mancava mezza squadra. E' una responsabilità, non mi sottraggo, ma la vivo in maniera serena, sapendo che dobbiamo lavorare, crescere.
L'ha ribadito anche il presidente parlando di anno 0, magari non è proprio anno 0 ma c'è una profonda ricostruzione. Il mercato l'ha detto, se prendi 7 giocatori e ne vanno via 12-13 significa che c'è un cambiamento importante. So cosa mi attende, le aspettative su di me, ma l'unica mia arma è il lavoro".
Sfida con la Juve molto sentita, come si fa a tenere tutti concentrati prima sul Cagliari?
"Parlavo prima di non essere provinciali, non dobbiamo esserlo, si pensa solo alla prossima gara che per noi è quella più importante. E' da più di un anno che non si fanno 3 vittorie di fila e quindi il focus deve essere per forza lì, poi vedremo il calendario. Ragioniamo di partita in partita, con i paraocchi, la nostra corsia, non guardando intorno per correre veloci".
L'ha ribadito anche il presidente parlando di anno 0, magari non è proprio anno 0 ma c'è una profonda ricostruzione. Il mercato l'ha detto, se prendi 7 giocatori e ne vanno via 12-13 significa che c'è un cambiamento importante. So cosa mi attende, le aspettative su di me, ma l'unica mia arma è il lavoro".
Sfida con la Juve molto sentita, come si fa a tenere tutti concentrati prima sul Cagliari?
"Parlavo prima di non essere provinciali, non dobbiamo esserlo, si pensa solo alla prossima gara che per noi è quella più importante. E' da più di un anno che non si fanno 3 vittorie di fila e quindi il focus deve essere per forza lì, poi vedremo il calendario. Ragioniamo di partita in partita, con i paraocchi, la nostra corsia, non guardando intorno per correre veloci".
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