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Altro che posto fisso al Barcellona, Szczesny dovrà sudare: "Non ho alcuna garanzia"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 11:12Calcio estero
di Yvonne Alessandro

Altro che posto fisso al Barcellona, Szczesny dovrà sudare: "Non ho alcuna garanzia"

Wojcieh Szczesny non vuole pestare i piedi a nessuno al Barcellona. Dopo aver firmato con il club catalano - contratto fino al termine della stagione per l'infortunio di Ter Stegen - e rilasciate le prime dichiarazioni, il portiere polacco ha rilasciato un'intervista a Foot Truck per parlare liberamente della sua decisione di rispolverare i guantoni dopo appena un mese dall'annuncio del ritiro dal calcio, oltre alle attuali condizioni fisiche e le prospettive di debutto: "Onestamente, non ne ho idea perché non so quanto tempo mi ci vorrà per tornare in porta", ha esordito.

L'ex estremo difensore della Juventus ha voluto chiarire che oltre ad aver bisogno di tempo per tornare ai massimi livelli fisici dovrà anche lottare per un posto tra i pali blaugrana, che il nuovo allenatore non gli regalerà il posto fisso: "Non ho alcuna garanzia di essere il numero uno in porta. Oggi non sono il numero uno. E non sarò il numero uno nemmeno la prossima settimana perché ho ancora bisogno di tempo".

Ricollegandosi alle recenti parole di Flick ("Al Barça nessun giocatore ha un posto da titolare garantito"): "Nel calcio non ci sono garanzie di giocare in prima squadra. Prima devi lottare per un posto da titolare e poi devi mantenerlo. Non ho avuto alcuna conversazione con Hansi Flick sul mio ruolo in squadra. Il Barça mi ha detto chiaramente che aveva bisogno del mio aiuto e io penso di poterlo fare. Questo è quanto".


Grande rispetto per Iñaki Peña: "Il Barça mi ha chiesto di aiutarli e io lo farò, ma sarà l'allenatore a decidere se la mia esperienza sarà dentro o fuori dal campo. Potrebbe anche accadere che io perda nel duello per il posto di portiere titolare. Dirò di più: se perdo e Iñaki Peña gioca benissimo, non sarò nemmeno triste". Infine un ultimo aggiornamento sulle sue condizioni: "Fisicamente non sono messo male, ma ho bisogno di tempo per entrare nel ritmo dello spogliatoio e abituare gli occhi alla velocità del pallone. Questo è spesso il problema più grande dopo una pausa dal calcio", ha spiegato.

Aggiungendo in chiusura: "Ho fatto una sessione di lavoro con il preparatore dei portieri della Juventus, che è venuto a trovarmi prima per una settimana a Varsavia e poi per due settimane a Marbella. Quindi posso dire di aver svolto un periodo di preparazione di tre settimane. È vero che a settembre non mi sono allenato con il pallone".