
ESCLUSIVA TJ - Torchia (Ag. Rugani): "Apprezzato perché gioca bene, sta esportando il valore della scuola difensiva italiana in Olanda. Futuro? Oggi è ancora tutto in alto mare"
La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il procuratore di Daniele Rugani attualmente in prestito all'Ajax, Davide Torchia, per parlare approfonditamente del suo assistito e non solo:
Più di 20 partite disputate in tutte le competizioni e un rendimento sempre costante. Aspettative iniziali rispettate?
"Sì, era una cosa che ci auguravamo. Sapevamo delle 'difficoltà' a cui poteva andar incontro, tra l'infortunio precedente che non gli ha permesso di essere a disposizione per 8/9 partite e una squadra il cui reparto difensivo è composto da tutti nazionali, ma siamo molto soddisfatti delle prestazioni e del rendimento di Daniele. Si sta comportando alla grande".
Il modo di difendere in Olanda è completamente differente dal nostro, non è un caso che gli olandesi in Italia hanno sempre fatto molta fatica ad adattarsi. Al contrario, invece, come sta andando?
"L'obiettivo che aveva in mente Daniele si sta concretizzando, ovvero quello di esportare il valore della scuola difensiva italiana nelle marcature preventive e nei determinati posizionamenti in campo nelle varie situazioni di gioco che i difensori olandesi, seppur bravissimi, non sono eccellenti. E, al contempo, prender da loro la predisposizione nell'esser molto attivo in campo, nel pensare anche alla fase di impostazione oltre che a quella difensiva, e nel cercare sempre di giocarla anche quando si è in difficoltà. Non è che si apprende solo a 18 anni, si impara e si migliora anche quando si è più grandi. Questo, per me, gli sta facendo bene. C'è reciprocità, con entrambe le parti che sono molto attente ad imparare l'uno lo stile dell'altro".
Hai parlato di recente con lui, ti sta raccontando qualcosa di come si sta trovando in Olanda con il club e i compagni?
"Si è ambientato bene, è un buon gruppo e la maggior parte di quelli giovani arriva dal settore giovanile. E i vecchi che ritornano sono quelli che da ragazzini giocavano qui. Hanno un forte senso di appartenenza, non si sentono o non si comportano da star in un club con 125 anni di storia e che nel '900 è tra i primi dieci a livello europeo per titoli vinti. Sono ragazzi molto alla mano, la particolarità è che qualcuno di loro arriva al campo in bicicletta! E a fine partita è facile che li trovi in mezzo alla gente per strada con indosso le divise. E' un qualcosa di bello e che rende il calcio molto più vicino alla normalità di quello che siamo abituati a vedere".
A conti fatti, ormai a distanza di mese, l'Ajax è stata la scelta migliore rispetto a quelle avute dagli Emirati e dai club italiani?
"Non voglio dire che questa scelta sia stata la migliore di tutte, perché magari si sarebbe trovato bene anche dalle altre parti, ma sicuramente è stata ottima per la bravura di Daniele ad ambientarsi e nel voler capire le dinamiche. Non era facile riuscirsi fin da subito per la diversità e l'intensità, ma questo è stato bello. Quando vai via dalla Juve scendi sempre di un gradino, ma un club internazionale come l'Ajax ti fa sentire ad un livello simile. Questo fa bene per l'autostima, alla considerazione che gli altri hanno di te. Anche qui ci sono delle critiche e non è semplice imporsi, qui c'è la stessa considerazione se arrivi da un top club o da una squadra di metà classifica, però quando giochi bene vieni apprezzato e applaudito".
In effetti non è facile per un difensore italiano provare ad imporsi in Olanda, un po' riprendendo la considerazione precedente.
"Non voglio fare un discorso di nazionalità, però nell'Ajax non c'è mai stato un difensore italiano fino a quest'anno. E' ben capibile come in tutti questi anni non siamo mai stati il loro punto di riferimento, eppure Daniele è riuscito a farsi apprezzare per la sua semplicità e la sua professionalità. Questo è un grande onore, non è per niente facile riuscirci e dico solo che è un po' più difficile riuscirci per un nostro connazionale".
Il futuro di Daniele è già stato scritto? Cosa succederà da luglio in poi?
"Per ora possiamo ragionare solamente sul piano federale, poiché è un giocatore di proprietà della Juventus e il prestito in corso scadrà il 30 giugno. Una volta ritornati a Torino potrebbero aprirsi mille scenari differenti, ma in questo momento non ci sono certezze per la prossima stagione. Anche perché sappiamo tutti che i bianconeri stanno lottando per cercare la qualificazione alla prossima Champions, dunque oggi è ancora tutto in alto mare".
Si ringrazia Davide Torchia per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.







