Nava (Gazzetta) a RBN: "Il calcio di Motta non è semplice, ma l'atteggiamento di tutti doveva essere più avanti"
Parlare di Juventus senza far arrabbiare nessuno è diventato un gioco talmente complicato da agevolare spesso la conclusione anticipata della discussione. I tifosi sono indispettiti dai risultati che non trovano continuità, a tratti mal tollerano la squadra, l'allenatore e soprattutto la dirigenza e una spiegazione sul perchè questo ritardo, non di condizione, ma mentale e di organizzazione in campo persista, continua a non esserci.
"Tutti si continuano a domandare che cosa ci sia che non funziona in casa Juventus, nonostante gli elogi fatti anche da Arrigo Sacchi questa mattina sulla Gazzetta" spiega Matteo Nava, collega della Rosea a RBN Cafè su Radiobianconera. "Se la domanda viene posta a Motta in conferenza stampa lui cerca di schivarla, io credo che sia un mix di cose. Il calcio insegnato da Thiago Motta non è semplice, ha sempre avuto bisogno di tempo anche nelle altre squadre e la Juventus è nel pieno di una rivoluzione.
I giocatori prima respiravano un calcio diverso, come indole, come proiezione offensiva, tanti sono nuovi: tutto questo non vuole essere una scusante, ma una spiegazione per giustificare la lentezza di assorbimento dei suoi dettami. Rimboccarsi le maniche deve essere fondamentale. In alcune occasione è apparso che la squadra sia indifferente al pareggio o al fatto che la partitia sia sull'1-0. L'atteggiamento doveva ad oggi essere più avanti, mentre si impara a fare quello che Motta chiede".
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