C'eravamo tanto amati, ma solo prima di Thiago Motta
Come tutti gli amori intensi, quello fra Danilo e la Juventus sembra arrivato al capolinea nella maniera più precipitosa possibile. Perché ieri la società ha comunicato al giocatore di potere andarsene, lasciando Torino nonostante una situazione non straordinaria in difesa: perché è evidente che un suo addio porterà a un investimento, oltre a quello già preventivato dopo gli infortuni di Bremer e Cabal. Forse non è la mossa migliore, almeno per il momento che sta attraversando la retroguardia, ma arriva alla fine di alcuni mesi decisamente complicati. Lo stesso Danilo aveva una clausola per rinnovare unilateralmente il contratto e aveva chiesto alla Juve di non esercitarla.
Dunque l'aria di divorzio era abbastanza subodorabile. Prima di Thiago Motta era capitano, insostituibile. Poi è stato lentamente messo in disparte, senza una presa di posizione pulita come nei casi di Federico Chiesa o i altri, ma senz'altro utilizzato sempre di meno, anche se conservava la fascia di capitano quando veniva inserito.
Qualche prestazione sotto la sufficienza, forse una perdita di fiducia nelle proprie capacità. Ed eccoci arrivati al capolinea, con il Napoli che sta già pensando di prenderlo a parametro zero, l'Olympique Marsiglia che si è interessato, mentre il Milan rimane alla finestra senza probabilmente affondare, almeno per ora.