L'ultimo atto di amore della Juve per Pogba è risolvere il contratto (gratis)

Ci sono delle eccezioni. Perché qualche volta gli amori fanno dei giri immensi e poi ritornano. Ma più spesso le minestre riscaldate rischiano di essere solo uno sbiadito ricordo di quanto è stato. Paul Pogba, nella sua seconda esperienza alla Juventus, non lascia segno tangibile. Se non in negativo, perché dopo avere saltato moltissime partite per infortuni è stato fermato per doping, prima per quattro anni, poi per diciotto mesi, rimanendo al minimo salariale con la Juventus. Ora che l'iter è finito ci può essere l'addio definitivo, posticipato per dodici mesi: poi Kings League e forse Olympique Marsiglia, Major League Soccer oppure campionato saudita. Si vedrà, ma questo alla Juventus importa relativamente.

Ora c'è da chiudere la pratica, meglio se amichevolmente, con il rimanente amore che resta fra le parti. Perché Pogba è stato sì presente allo Stadium domenica per vedere la sfida con il Cagliari, ma è altrettanto chiaro che la sua esperienza in bianconero sia oramai finita, per quanto forse Pogba vorrebbe riprovarci. Troppo alto l'ingaggio, ma forse non è solo quello: perché nella gestione Thiago Motta le scelte sono già state prese e lui non ne farà parte. Non è nemmeno una questione di mancata riconoscenza, semplicemente le liste sono piene e a centrocampo ci sono già alcuni "problemi" da risolvere, come Douglas Luiz.

Così l'atto amorevole sarebbe quello di risolvere consensualmente, senza che la Juve debba niente (più) a Pogba, ma anche il contrario. Trovare un accordo, gratuitamente, per tutte le pendenze precedenti. Per evitare cause, visto che entrambe le parti ne hanno parecchie in corso. E un codazzo di polemiche che rischia di rovinare l'immagine (e il fegato) di tutti e due.