
Saranno partite decisive per costruire una Juventus vincente ristrutturando ciò che non ha funzionato. Tutti sotto esame.
Una delle stagioni più deludenti della Juventus sta scivolando via con un bagaglio di errori di valutazioni, sfortuna e delusioni. Speriamo di mettere un punto quanto prima e organizzare un restyling, l'ennesimo, che possa restituire subito al club una dimensione più consona. Tra rivoluzione in attacco, scelta delicata sulla panchina e strategie di mercato sono tante le cose che non possono essere più sbagliate. Qualsiasi valutazione in tal senso dovrà essere fatta analizzando ogni singola mossa sbagliata quest'anno. Intanto bisogna ancora salvare il salvabile cercando di raggiungere la zona Champions e affrontare in maniera dignitosa il Mondiale per club, poi via alla ristrutturazione.
La scelta dell'allenatore sarà quella più delicata, lo so che gran parte dell'ambiente spinge per il ritorno di Conte, io non ne sono particolarmente affascinato, anzi, ma il calibro deve essere di quella natura: nessuna scommessa ma garanzia di ricostruzione e successo. Un uomo che conosca o riconosca rapidamente e bene l'ambiente, che viva per la vittoria e sappia gestire e addestrare i suoi uomini. Se dovesse servire uno sforzo economico, lo si faccia perché la Juventus deve tornare ad essere garanzia di successo e non più questa squadra ibrida di cui nessuno ha più paura. In tal senso Giuntoli non potrà più sbagliare e la mia sensazione è che pur non impazzendo per l'idea Conte, qualora in società spingessero per questa soluzione, il Managing Director Football della Juventus potrebbe accettarla pur di non accollarsi ulteriori rischi nell'anno in cui non può proprio più sbagliare.
Risolto con l'allenatore bisognerò passare alla totale ricostruzione del reparto offensivo anche qui con la consapevolezza di doversi imbarcare in un significativo sforzo economico e in tal senso Giuntoli potrebbe puntare i piedi per la soluzione Osimhen con il nigeriano che strizzerebbe volentieri l'occhio alla Signora. Non basterebbe lui ovviamente, con la partenza di Vlahovic (ormai scontata) e la rescissione con Milik servirebbe un'altra punta dal gol facile per completare un reparto incagliatosi troppo presto quest'anno. Probabilmente un importante sacrificio economico in uscita verrà fatto ed ecco perchè da quando è tornato Tudor sono tutti sotto esame non soltanto per quanto mostrano in campo ma anche in allenamento e nello spirito di gruppo perché, altro aspetto fondamentale, bisognerà tornare ad avere un gruppo forte non solo dal punto di vista tecnico ma anche dell'appartenenza e sacrificio per tornare laddove la Juventus merita. Ecco perché il grosso del lavoro da svolgere in sede di mercato parte da quanto si vedrà sul campo in quel che resta da giocare in questa stagione.







