
La Juve di Motta naufraga prima ancora di salpare: riflessioni o decisioni?
Più che un progetto appena nato, la Juve di Motta vista contro l'Atalanta sembrava una macchina in rottamazione. Del resto erano ben 58 anni che i bianconeri non perdevano in casa con 4 gol di scarto. Basterebbe questo per spiegare quale sia lo status della squadra e forse anche della società. Quando si vivono serate buie come quella di ieri, davanti alle telecamere dovrebbe presentarsi un dirigente. Sarebbe opportuno e giusto. Invece tutto pesa sulle spalle dell'allenatore, certamente il primo colpevole di una situazione dalla quale ora è difficile venire fuori. La Lazio questa sera può balzare al quarto posto, al momento ultimo utile per la qualificazione alla prossima Champions League. Necessaria, indispensabile, senza la quale il ridimensionamento sarebbe inevitabile e pericoloso rispetto alle ambizioni della società, sportive e economico/finanziarie. L'impressione però è di essere di fronte ad una nave ai limiti del naufragio, considerando le uscite premature dall'Europa e dalla Coppa Italia. ferite mai rimarginate, resterebbe il campionato per attenuare il dolore, ma la truppa pare un insieme di giocatori in cerca d'autore, tanto per citare l'opera drammatica di Pirandello.
Le cinque vittorie consecutive avevano illuso, addirittura si parlava di corsa scudetto. La realtà è ben diversa. E preoccupante. Mancano 10 giornate alla fine del tragitto e ci sono porti in cui il rischio di ulteriori crolli è concreto. Domenica si va in casa della Fiorentina, senza dimenticare Bologna e le due trasferte nella Capitale. Il dubbio che questa squadra non riesca a rialzarsi dopo i quattro pugni ricevuti della Dea è concreto. Quindi? Ulteriori riflessioni a questo punto potrebbero essere inutili. O meglio, sarebbero sempre le stesse. Forse è arrivato il momento di prendere decisioni forti. Attenzione, le responsabilità sono di tutti, ma come spesso accade, in questi casi paga solo l'allenatore. L'impressione è di una non contro l'allenatore, ma non in grado di seguirlo nelle sue idee. A dire il vero spesso incomprensibili e ingabbiate in una sorta di idealismo, superato nel calcio di oggi, in cui cambiare rispetto alla gara e all'avversario, diventa una virtù. Nemmeno sotto di 3 gol vengono schierati davanti Kolo Muani e Vlahovic, per tentare una disperata rimonta? Perchè Yildiz in campo malgrado il virus e peraltro a destra? Kalulu non era possibile schieralo dall'inizio? Domande rispetto alle quali non avremo mai una risposta. Certamente non esenti da colpe i calciatori: a certi livelli ingiustificabili certi errori tecnici. Come il puntuale crollo di fronte alle difficoltà. Oggi pare sia previsto un incontro tra Giuntoli e Motta. Aspettiamo decisioni, sempre e comunque per il bene della Juve.







