
Juve, una brutta sbandata ingiustificabile
Brutto e amaro. Il poker dell'Atalanta rilancia gli interrogativi di un'intera stagione che dovranno trovare risposte entro la fine del campionato a prescindere dal piazzamento in classifica. Gli esami non finiscono mai, ma quelli di maturità andrebbero affrontati in tutt'altro modo e comunque con maggior realismo rispetto a quanto puntualmente viene spiegato davanti ai microfoni. Che la squadra sia giovane è vero, nel bene e nel male resta però una scelta condivisa, così come la fragilità è talmente evidente che andrebbe limitata con ben altro schieramento e spesso anche con una capacità di adattamento all'avversario ben diversa. Con la batosta subita contro l'Atalanta tutti i nodi vengono (tornano) al pettine e ridimensionano non poco l'ottimismo scaturito dai tanti punti recuperati, sulle lepri del campionato, nelle 5 giornate precedenti. La verità, come spesso accade, sta nel mezzo e ci riporta tristemente ai limiti tecnici di una squadra rivoluzionata dove però gli innesti principali avrebbero dovuto incidere maggiormente, così come le scelte dell'allenatore. Diversamente da quanto accaduto nelle situazioni più critiche della sua gestione: Psv, Empoli e da ieri anche Atalanta.
Limiti – Il piano A prevedeva l'impiego di Milik poche settimane dopo l'inizio del campionato. Un Milik versione Zirkzee, pur di mettere l'allenatore nelle condizioni più simili a quelle “magiche” vissute a Bologna l'anno precedente. Per quattro mesi, invece, ci si è fatti andar bene Vlahovic, spremendolo non poco e mettendolo, spesso, nelle condizioni non migliori per le sue caratteristiche. Poi si è cercato il rimedio con Kolo Muani per tentare di abbattere i rischi e aumentare il numero di gol. Ottime risposte nelle prime uscite, poi terminato l'effetto novità, anche per il francese si è registrato nell'ultimo mese un rendimento simile a quello di Vlahovic con pochi palloni giocabili, se non lontano dall'area, e zero pericoli vicino alla porta avversaria. A questo punto verrebbe da chiedersi se è per caso il gioco a rendere più complicata la vita di una squadra che pur provando a fare quello che gli vien detto, non riesce probabilmente a svolgere quei “compiti” forse poco adatti per i giocatori che si hanno.
Domande – Chi ha un rendimento accettabile? Il poker subito contro l'Atalanta peggiora sicuramente lo score difensivo, ma il reparto prima di sbandare nello scontro diretto per il terzo posto aveva sempre dato buone risposte. Mancano i gol, è vero, ma manca prevalentemente chi possa aiutare a crearli. Le meteore di questa squadra sono tante, ma tutte giocano lontane dall'area di rigore avversaria. Ecco la domanda da farsi. Ma uno schema di gioco diverso da quello proposto finora si adatterebbe meglio alle caratteristiche di chi scende in campo? Testa alta e rialzarsi, perché in queste condizioni a Firenze sarà ancora più dura.
Per le risposte aspettiamo l'umiltà delle (re)azioni.







